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¹⁸¹ Meli, Poesie: La Monaca dispirata. questa è poesia. Assistita dall’abile avvocato Don Onofrio Paternò, suor M.a Antonia Trigona vinceva la sua lunga causa di svestizione. Ella, col titolo di Baronessa di Spedalotto, Cugno, ecc., ereditava feudi considerevoli. Ed eccole a ronzarle attorno vagheggini e pretendenti.

³⁶⁵ Palmieri de Miccichè, op. e loc. cit. ³⁶⁶ Meli, Poesie, p. 103. Leggiadre le signore di Calascibetta, di Villarosata, di Castelforte e molte altre minori. ³⁶⁷ Hager, Gemälde, pp. 57 e segg. e 235.

Il buon umore, i brindisi, le ciarle del banchetto ebbero un termine colla catastrofe del prete, ed ognuno dei tanti che si promettevano di brindare, improvvisare, declamare poesie, diferirono ogni cosa per miglior occasione. Bella come il sorriso della natura, in una serena e tranquilla mattinata di maggio.

Non sarebbe possibile paragonare le poesie della nuova poetessa romana con i canti di Vittoria Colonna, tanto più perchè la giovane signora Gnoli non ha voluto seguire nessun modello, ma aprirsi una via personale e quella percorrere senza esitazioni. Ed è riuscita.

E vi chiamate? Giovanna Desiderata Felicita Della Rocca. Tutta la fila d'uomini sorrise, mentre quello che le parlava scriveva i nomi su un pezzo di cartone, e poi consultava un grande registro. La vostra professione? Nancy arrossì. Scrivo delle poesie... balbettò. Nancy da bambina aveva letto con grande interesse le avventure di «Alice nel paese dei Sogni». Ora ella si diceva: «Io so che dormo.

La qual forma, cioè di parlare esquisito, li greci appellan «poetes»; laonde nacque, che quello parlare, che in cotal modo fatto fosse, «poesie» s'appellasse; e quegli, che ciò facessero o cotal modo di parlare usassero, si chiamasson «poeti».

Nella mala influenza poetica del Chiari e del Goldoni, figurati nei due paladini Marco e Matteo, e che in quel tempo passavano in Venezia per due poeti alla moda eccellenti, venivano appoggiate quasi tutte le raccolte di poesie, in costume nell'occasione de' matrimoni o di monacazioni o di esaltazioni a gradi sublimi di personaggi illustri.

Li sònura e li canti Piacinu a tutti....⁵¹⁵. ⁵¹⁵ Scimonelli, Poesie: Contro una comitiva, ecc. Questo svago non fu smesso mai per lungo volger di estati: ed i Palermitani attendevano ansiosi la stagione buona per goderselo sempre. E quale svago più delizioso che concerti e canti notturni dei cittadini più abili nell’arte della musica e del canto!

Io so che sogno. Non è possibile ch'io sia sveglia, e stia raccontando a questi uomini che scrivo delle poesie». L'uomo colla barba si pizzicò il naso e si arricciò i baffi per non ridere. E Nancy, guardando quella fila d'uomini, vide che tutti ridevano, a testa bassa, chini sulle loro carte, ridevano ils pouffaient! e non volevano farsi scorgere. E... non faceva altro?

Don Giovanni Torlonia indirizza, in una delle sue poesie, questi versi alla signora romana Teresa Gnoli: E delle idee germaniche Seguendo il volo libero, sublime, Prendi soggetto alle tue nuove rime.