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Aggiornato: 24 maggio 2025
E guardava con un senso d'invidia quel libro che il padrone consultava a ogni po'. Doveva essere un libro di magia! Una volta, nell'assenza di esso, Cardello avea provato di leggerlo, ma non ci aveva capito niente!... Si era però trascritto il frontispizio, per ogni caso; leggi e rileggi, doveva finire con intenderlo! La buona volont
Metilde guardava sbadatamente, cogli occhi gonfi iniettati di sangue; prendeva in mano un figurino, con aria distratta, languente; si asciugava le guancie bagnate di lagrime, rispondeva sì e no coi semplici cenni della testa. La signora Emilia osservava le figure, le stoffe, consultava la sarta, discuteva, si animava parlando, e diceva a sua figlia:
La signora Emilia affaccendata correva dalla sua casa a quella della figlia, si consultava con tutti, ma non ascoltava nessuno, si lamentava sulla sua sorte, gemeva per lo stato di debolezza di Metilde, le raccomandava la quiete e il riposo, deplorava il colpo apoplettico che aveva colpito la signora Bonifazio fuori di tempo, confondeva le cose, sgridava la Betta, voleva insegnarle a fare il brodo per gli ammalati, lo lasciava cadere sul fuoco e infettava la casa col fumo dell’unto bruciato, e concludeva con un atto di accusa contro quel benedetto omo di suo genero, che non aveva preveduto nulla, che colle sue imprudenze s’era guadagnato quella malattia, che metteva in iscompiglio tutta la casa in un momento importuno.
Non diverso a Gregorio aveva dichiarato Niccolò I due e più secoli innanzi, e scrivendo al vescovo Advenzio il quale lo consultava intorno alla obbedienza da prestarsi ai principi, lo ammoniva così: «sicuro! lo Apostolo lo ha detto e non si nega: obbedisci al tuo re come superiore, ma tra re e re ci corre; tu l'obbedirai se eletto dirittamente, e se governa a modo, e a verso, perchè l'Apostolo ha detto altresì: obbedite al re per cagione del Signore non gi
E vi chiamate? Giovanna Desiderata Felicita Della Rocca. Tutta la fila d'uomini sorrise, mentre quello che le parlava scriveva i nomi su un pezzo di cartone, e poi consultava un grande registro. La vostra professione? Nancy arrossì. Scrivo delle poesie... balbettò. Nancy da bambina aveva letto con grande interesse le avventure di «Alice nel paese dei Sogni». Ora ella si diceva: «Io so che dormo.
Gli si era appiccato il soprannome di paglietta perchè aveva imparato a leggere ed a scrivere dal capellano del bagno, e perchè, in tutte le contestazioni, lo si consultava e lo si prendeva per arbitro. E' faceva tutto il bene che poteva, e si asteneva dal male cui avrebbe potuto rendere a quelle nature perverse, le quali accattavano brighe con tutti coloro che tentavano rialzarsi.
Benchè nella sua perspicacia ell'avesse subito capito che Alberto era ormai legato da una promessa e non la consultava che per salvar le apparenze, ella non mostrò d'aversene a male, nè volle mettersi in contraddizione con le sue opinioni d'un tempo. Ma i suoi motivi erano affatto diversi. La missione della gioventù, la fede negli alti e severi propositi con cui Alberto sarebbe entrato alla Camera, l'orgoglio di essergli consigliera ed ispiratrice, tutto ciò insomma che le aveva brillato dinanzi agli occhi come un sogno di gloria e di poesia oggi la faceva sorridere come un'illusione infantile. Sentiva la vanit
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