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E non avendo altra arma, anche col pugnale ponno assalirsi i mercenari della tirannide! Ed i cinquanta Palermitani eran giovani degni dei loro antenati da non indietreggiare davanti a qualunque pericolo. Ma troppo ineguale era la pugna!

Brydone, impressionato della sfrenata passione degli abitanti per le pubbliche passeggiate, scriveva: «Siccome i Palermitani in estate sono obbligati a mutare la notte in giorno, il concerto musicale non principia prima della mezzanotte. Il tocco è il segnale perchè i virtuosi diano fiato ai loro strumenti per la sinfonia.

Si figurassero! Nicola, fra l'altre, aveva detto, che bisognava dare cent'onze all'uomo del Barone, e i palermitani ad approvare! Cent'onze a colui per aver portato semplicemente la somma, e che razza di somma! e a loro che avevano ideato, maturato, condotto a bene l'affare rischiando la pelle, che cosa toccava? Cento vent'onze per uno!... cento vent'onze! Era credibile?

Il 14 dicembre due soldati palermitani del Reggimento reale di Palermo, venivano impiccati fuori Porta S. Giorgio concedendosi un premio speciale agli esecutori. Passiamo ora alla liberazione da morte. Il privilegio di grazia era dalla nobile Compagnia dei Bianchi esercitato con alto sentimento di umanit

Per siffatti caratteri, che formavano un distacco tra palermitani e palermitani, nel secolo XV gli abitanti di un quartiere erano in relazioni niente cordiali, anzi assolutamente odiose, con gli abitanti di un altro; ed il Senato nel 1448 otteneva da Alfonso de’ capitoli contro gl’ingrati disordini giornalieri²³.

In mezzo a tanta festa di gola e di ghiottoneria, Palermitani e Siciliani, dal primo all’ultimo, dal più alto al più basso, le solite eccezioni fatte, erano frugalissimi nel mangiare, moderatissimi nel bere.

Il 22 febbraio il forte Real Basso, Porta Saracena, Santa Chiara, i bastioni di Don Blasco, le barricate di Porto Franco, e l'Arsenale cadevano in mano delle forze cittadine. Aiutati dall'ardire eroico dei bravi cannonieri palermitani il valoroso popolo messinese si avventava furioso all'attacco.

Gli eventi incalzano. Re Ferdinando ottiene una vittoria in uno scontro coi Francesi, ma i Napoletani pei Palermitani son tutti giacobini, compreso lo stesso loro S. Gennaro: la vittoria non è dovuta a questo Santo, ma a S. Rosalia, patrona di Palermo, alla quale il Re dev’essersi caldamente raccomandato.

Frattanto la trepidazione dei Palermitani cresceva ogni giorno più.

⁵¹⁷ Meli, Poesie, p. 374 ed anche a p. 92. Capitolo XXVI. Ma non la sola Marina, non la sola Villa Giulia, eran teatri di passatempi e di svaghi. Un giorno non si sa come e perchè, i Palermitani mettono gli occhi sopra la via fuori Porta Nuova e cominciano ad andarvi, dapprima in pochi, poi in molti. Quanti amano il piacere, nuovo come passeggiata giornaliera estiva, son tutti . E la Marina?