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Aggiornato: 19 giugno 2025
Neanche questo stesso Hager, che ci si trovò così di frequente; neanche d’Espinchal, che vi prese parte godendo i beati ozii palermitani del 1800.
Codesto concetto, vogliam dire embrionale, del Governo sulle corporazioni religiose, doveva in tempi posteriori, due terzi di secolo dopo, dar luogo a provvedimenti tanto improvvisi quanto immaturi. Gli scomposti tumulti palermitani del settembre 1866, fin qui non ricercati abbastanza nella loro finalit
¹⁶¹ Villabianca, Opuscoli palermitani, v. VII. Ms. Qq. E, 7, 9 della Biblioteca Comunale. Giacchè come non a tutti era consentito di presentarsi a lavorare senza essere prima riconosciuti lavoranti, così in seno alle Maestranze nessuno poteva dirsi maestro. Maestro era il più alto grado della scala della maestranza, ed a questo non si giungeva se non dopo alcuni anni di lavorantado.
Saba Malaspina, cont., pag. 379. D'Esclot, cap. 91. Montaner, cap. 64, dicon ciò; il primo de' Palermitani, il secondo de' Messinesi. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 16. Montaner, cap. 62. D'Esclot, cap. 92, dice data la posta a Randazzo. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 16 e 17. Bart. de Neocastro, cap. 45. Anon. chron. sic., cap. 41. Saba Malaspina, cont., pag. 379. D'Esclot, cap. 92.
Ora che da buoni palermitani abbiam fatto un po’ di giro, guardando dove l’una, dove l’altra delle particolarit
Civili e popolani, palermitani e regnicoli, attraversando i frondosi oleandri che tutta la chiudono in giro, entrano a frotte spargendosi alcuni a sentire la musica, liberalmente legata dal Principe Moncada, altri a numerare i cinquanta busti donati dal Presidente Paternò, o a contemplare la fontana del centro con l’orologio a sole e le vicine edicole di mons.
Li sònura e li canti Piacinu a tutti....⁵¹⁵. ⁵¹⁵ Scimonelli, Poesie: Contro una comitiva, ecc. Questo svago non fu smesso mai per lungo volger di estati: ed i Palermitani attendevano ansiosi la stagione buona per goderselo sempre. E quale svago più delizioso che concerti e canti notturni dei cittadini più abili nell’arte della musica e del canto!
Male a chi l’erra e per imperizia non ribatte il pallone e lo fa cadere in terra!»³⁹. ³⁹ Opuscoli palermitani, n. 2, p. 53. Ms. Qq E 94 della Bibl. Com. di Palermo.
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