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¹⁹⁹ D’Angelo, Giornale ined., pp. 16-20. A Mons. Airoldi, nominato vescovo in partibus, sarebbe piaciuto consacrarsi nella chiesa del Salvatore, nel cui monastero vivea una sorella di lui: ma non volendo esporsi al biasimo di esser venuto meno a non so che competenza, pro pacis amore egli doveva rinunziarvi, e sostituire al Salvatore la privata cappella del Seminario arcivescovile²⁰⁰.

La controrivoluzione aveva per capo il conte di Altamura, evaso di prigione e residente ora alla Corte sotto il nome di cavaliere Spada. La regina Teresa inspirava questo partito di cui facevano parte monsignor Cocle, monsignor Laudisio, mons.

Avanzavamo rapidamente nell'aria fresca e serena, condotti dolcemente dal vento e dal marinaro e sempre più si andava svolgendo dalle brume il capo oscuro, col suo bianco paesello sulla punta e una torre grigia ai piedi, sul mare. Ma prima di approdare a questa, voglio dire due parole sulla storia del Mons Circeus o Monte Circello.

Lo avrebbero acclamato presidente della Repubblica, se vi fosse stata ancora una repubblica partenopea. Perchè no? mons. Thiers l'è bene della Reale ed Imperiale Repubblica francese! La sera giunse. Don Gabriele s'installò al teatro di donna Peppa e vi guadagnò il suo Austerlitz. A mezzanotte, egli dava la sua terza rappresentazione della serata. Si sentì sollevato.

Il 11 gennaio del 1797 S. E. Rev.ma Mons. D. Filippo Lopez y Royo, Arcivescovo della Diocesi di Palermo, riceveva la seguente partecipazione: «Io Donna Maria Buglio, Abbadessa del Ven. Monastero di S. Maria dell’Ammiraglio detto della Martorana di questa citt

Dopo otto giorni Mons. Serio, Vicario generale della Diocesi, si recava alla Martorana ad interrogare un’ultima volta, e ad esplorare l’animo di D.a Luisa, e n’avea la conferma letterale delle dichiarazioni precedenti della Madre Abbadessa: e con questo la rinunzia formale dei suoi beni, «acciò più libera e sciolta applicar si possa a servire Sua Divina Maest

Don Diego aveva inalzata una barriera insormontabile tra i suoi compatriotti e lui. Egli non andava al caffè come gli altri preti. Egli non giocava, perchè povero. Egli non aveva ganza, come tutti gli altri ecclesiastici, mons. Laudisio non escluso. Egli non faceva mai visite e non riceveva alcuno in casa sua. Egli passeggiava solo, sulla strada di Calabria, lontano, ben lontano dal borgo. Egli non faceva del bene e disdegnava fare del male. Egli disprezzava gli uomini e s'incaricava poco del cielo. Non dimandava nulla, trovando tutto al di sotto della sua capacit

Sovvienti, Diego, delle parole di nostra madre, accanto al nostro povero fuoco, quand'ella non poteva più lavorare: Coraggio, figli miei, diceva la povera donna, Dio non paga il sabato. la domenica, il lunedì, alcun giorno della settimana.... Io attendo il mio salario da quarant'anni. Giammai. Il dado è gettato. Io voglio esser vescovo. Io l'ho promesso a mons. Laudisio.

Ecco il titolo intero di questo prezioso libro: Ragguaglio delle contraddizioni sostenute dalla pastorale vigilanza di Mons.

¹⁶⁰ Vedi circolare del 22 genn. 1782 del Vicerè Caracciolo, che richiamava il real ordine relativo alla esatta esecuzione della circolare del 6 luglio 1775 sull’argomento. Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVII, pp. 231-37 e v. XXVI, pp. 329-31. Mons.