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Diversamente essi riferiscono il numero dell'oste. Barlolomeo de Neocastro, magnificator delle lodi messinesi, porta 24 mila cavalli e 90 mila fanti. Speciale novera soltanto le navi a 300. L'Anonymi chron. sic. dice solo: cum magno, immo cum maximo exercitu. Il Villani d

Bart. de Neocastro, cap. 62, 63. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 25. Montaner, cap. 75, 76, 99, 100. D'Esclot, cap. 104, il quale dice che Pietro pria di partire nominò i suoi ministri e vicari per tutta l'isola, che ubbidissero alla reina e a Giacomo; e che raccomandò la moglie e i figli a' Siciliani, e in particolare a' Messinesi.

Perciò rimanendosi alla espugnazione dei posti più avvantaggiosi di fuori, il sei agosto movea possente stormo contro il monistero del Salvatore, chiave di quell'assedio, per tener la bocca del porto. Cento Messinesi il difendeano: i quali sbigottiti dal numero degli assalitori, scossi dal battito della prima affrontata, fieramente combattendo dalle soglie e da' muri, li ributtarono; tantochè Alaimo venia con freschi combattenti dalla citt

Ripigliato la notte stessa il viaggio, al nuovo , che fu il due ottobre, su pei luoghi arsi e guasti dalla nimica rabbia, che contadino vi si scernea, armento, vestigia di côlti venivano a stuoli i Messinesi a incontrare il re. Il quale festevolmente raccoglieli, e ringraziali, e Alaimo sopra ogni altro: che ponselo al fianco, e in pegno d'amist

Questi due ultimi dicon lasciato da Carlo un grosso di genti in agguato per ferir ne' Messinesi che uscisser sicuri; di che essi accorgendosi, bandian pena del capo a chi andasse fuori della citt

Poi si tenne un parlamento in Palermo a deliberare di lui; dove, dice il Neocastro, tutti accordavansi a mandarlo a morte in vendetta di Corradino, se non che dissentirono i Messinesi con Giacomo e la reina.

L'animo d'un frate siciliano ammiraron gli stessi nemici in quel tempo. Veniva re Carlo il dieci giugno alla Catona con un grosso di genti; arrivavan da Brindisi ogni le allestite navi; e a tanto romor del nemico, i Messinesi struggeansi di saperne a punto le forze e i disegni. Allora a' preghi del consiglio della citt

La fontana del cinquecento è sempre maestosa, ma le sue statue, più che scollacciate, ignude, offrono ancora le cicatrici dei nasi rotti per una vendetta, dicesi, compiuta dai Messinesi³⁰, o dalla barbarica abitudine dei monelli

Questi porta la fazione dell'arcivescovado pria dell'assalto generale; ma m'è paruto seguir piuttosto il Neocastro, che in ciò non avrebbe ragione ad alterare il vero. Il Montaner, cap. 64, dice d'una sortita gloriosa degli almugaveri mandati dal re. Forse fu questa; ed ei tace la virtù de' Messinesi, come il Neocastro quella degli ausiliari. Bart. de Neocastro, cap. 50. Nic.

Spicca negli scritti siciliani, si vede manifestamente ne' fatti di quel tempo, il sentimento nazionale latino. Esso fu che nel primo assedio di Messina, nella tempesta dello assalto universale che dava l'esercito angioino, misto d'oltramontani e di abitatori del reame di Napoli e d'altre province italiane, consigliò ai Messinesi di risparmiar nei tiri le schiere italiane, che certo combatteano con uguale riguardo. Veggiamo indi Pier d'Aragona cogliere l'util politico della carit