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Il matrimonio del Bentivoglio, celebrato con gran pompa a Bologna il 24 agosto 1576

25 agosto 18... Ed anche per sessantaquattro; tanto si è battagliato, dalla mattina alla sera. Mio povero e caro Don Juan, non ti ho più aggiunto un verso, non ti ho più consacrato un pensiero. Ma gi

E giunse alla Gomera nel pomeriggio del 12 agosto udendovi con sua grande consolazione che s’aspettava di giorno in giorno una buona nave, andata per l’appunto alla Gran Canaria.

«Io dissi queste cose al Ministro in una mia lettera del 1.º agosto. Smentii quelle linee, sfidando la polizia francese e la sarda a provarne l'autenticit

Maria gli portava dei fiori, le rose rifiorite, gli ultimi crisantemi, o le prime viole del pensiero seminate in agosto; egli mostrava piacere, e domandava conto degli animali e delle piante più care, fra le quali aveva passate le ore migliori della vita. Maria pensava a tutto e a tutti, con calma serena, senza confusione fra le molteplici brighe, con quel sorriso degli occhi che indicava la bont

Gian Giacomo, accommiatando tutti quei che il seguivano, ad eccezione del conte Borromeo, dell'Altemps, del fratello Agosto e del Sarbelloni, uscì dal padiglione e recossi con essi loro nella casa in cui abitavano le di lui sorelle colle cugine, ove per suo comando era stato disposto un sontuoso pranzo.

Il 7 agosto io era di guardia al palazzo. Chiamato nella sua stanza: Volete prender parte, mi disse, ad una impresa audace e forse decisiva? Generale! risposi con impeto di contentezza. Domani alle quattro pomeridiane al Faro. Sar

Veg. anche diploma del 15 marzo 1278, ibid., reg. segnato 1268, A, fog. 142, indirizzato al segreto di Sicilia; e un altro al medesimo, ibid., reg. 1270, B, fog. 11, dato il 27 febbraio, ottava Ind. 1280, per dritti di riva e bucceria di Palermo. Diploma del 6 agosto 1281 nell'Elenco dalle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. I, p. 228. Ibidem.

La fotografia qui riprodotta della fronte di questo ghiacciaio fu presa dalla morena frontale un po' a destra, alle ore 15 del giorno 15 agosto con cielo purissimo e sole ardente. In questa fotografia, del ghiacciaio non si vede che la scarpa terminale; una parte del «boden» antistante alla scarpa riesce evidente; le rocce su cui ponemmo il segnale N. 10 si osservano alla destra presso l'estremit

Chi? Sentirete. Infatti la incognita suonatrice toccò due o tre tasti, come se esitasse, fece una breve pausa, poi attaccò un vivace preludio. Era un rapidissimo scoppiettìo di note, trascorrendo dalle più soavi alle più acute; erano volate bizzarre e rumorose: erano scale trillate ed allegre; erano voci profonde, basse come il brontolio del tuono; insomma una marcia velocissima di cui l'orecchio non poteva seguire tutte le gradazioni. Pareva che le mani della suonatrice s'inseguissero, correndo come matte da un punto all'altro della tastiera, si raggiungessero per disgiungersi subito e perseguitarsi di nuovo in una corsa affannosa e disperata. Poi lentamente il suono si allargò e si svolse, le note arrivarono distinte e spiegate, si sgranarono come una filza di perle lasciate cadere ad una ad una in un catino di rame: cominciò a sentirsi un motivo. Era una musica gentile, tranquilla, con un accompagnamento lieve, lieve qualche cosa di soave, che poteva essere la ninna-nanna di un bambino, o un mormorio di amore; una musica senza parole, ma che era la traduzione, in onde sonore, delle onde luminose che rischiaravano quella notte di agosto. Che era? La canzonetta susurrata nella prima giovinezza o la preghiera cantata sull'organo del villaggio? Musica senza parole, ma il cielo, il mare, e la bronzea statua della Vittoria l'ascoltavano con compiacenza: disperso, di qua e di l