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Non appena installati alla Capitale, i tre fratelli, ricevettero dall'ufficio postale del luogo prima da loro abitato, due ritratti in fotografia, uno antico fatto a New-York, ed era del cugino milionario da noi conosciuto, l'altro recente, fatto con maestria a Vienna, ed era dell'amica Zaira, altra nostra conoscente.

Era certo però che, se non agli ultimi di ottobre, ai primissimi di novembre il Colombo avrebbe abbandonato Venezia, e la Teresa non potè indugiar più oltre a secondare un desiderio di Guido. Egli voleva ad ogni costo la sua fotografia. Quella di due anni addietro non gli bastava; voleva quella della donna che lo aveva amato e ch'era infinitamente più bella.

Vi presento il mio terzo, come nelle sciarade: il signor Aristide Moreni, uomo spregiudicato, possessore di calli e di latifondi, elettore, libertino, giurato, tormentatore di pianoforti, freddurista, libero pensatore. Un uomo insopportabile, dilettante di fotografia.

Ma in un giorno o nell'altro non troverete mai la folla delle giornate di Bava Beccaris, quando ciascun cittadino aveva paura di non essere più cittadino e ogni donna poteva essere disgiunta dall'uomo da un ordine imperativo o da una mano brutale. La mia pagina è una fotografia senza ritocchi di una di queste domeniche.

Non posso dire se vi era Bava Beccaris, perchè non lo avevo mai visto neppure sulla fotografia. C'era certamente il questore. Un uomo magrettino che ha l'aria di essere gobbo. I grandi gallonati parlavano tra loro e gli uni ci additavano agli altri col dito puntato verso noi.

Esaminate, per esempio, il signor Minghetti dell'anno scorso al banco dei ministri, ed il signor Minghetti di quest'anno al suo banco di deputato. Egli è irriconoscibile: è un altro uomo. La stessa figura di legno del barone Ricasoli ha subito queste stimmate. La fotografia del Parlamento italiano, così ritoccata, è più finita.

Più tardi quando vennero il professore e Don Vincenzo, essa raccontò loro le disgrazie dei suoi fratelli, che s'erano sciupati i vestiti; e disse ch'era proprio adirata colla fotografia e con tutte le nuove invenzioni.

C'era una lotteria, con regali per tutti, ed io ne ho avuto uno bellissimo, un astuccio con l'occorrente per scrivere; poi Alberto Guerini, il quale ha una macchina fotografica, fece la fotografia di tutti i presenti, a frotte, a gruppi, e mi promise una copia del gruppo, dove c'entro anch'io, per memoria di una giornata così bella. Ritornando a casa, non si fece che parlare della festa.

Nell'altra fotografia qui riprodotta, e che fu specialmente presa per avere il dettaglio della scarpa terminale del ghiacciaio di Grand Croux, si vede pure nello sfondo la gran discesa di seracs del ramo sinistro della Tribolazione, la testata di cui abbiamo parlato, e, verso destra, le roccie su cui stanno i due segnali numeri 5 e 6.

Quanto ai ritratti di donna, la pittura ad olio si spiega anche più facilmente. La fotografia non rende l'impasto della carne, e un abito scollacciato vuole la sua mostra di carne. Sappiate impastare le carni, dunque. Ci sono qui molti pittori che fanno assai bene le carni, specie le carni che hanno ricevuta la debita impiastricciatura di cold cream. Per contro, non ce ne sono due che sappiano fare il nudo. La grazia confonde la bellezza e per conseguenza anche la verit