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Esse si squadrarono per alcuni istanti provocandosi collo sguardo. Fathma, disse d'un tratto la greca con voce stridula. Io ti odio! Ed io ti disprezzo e vorrei averti nelle mie mani per dilaniarti le carni. Odimi, abborrita rivale. Noi amiamo tutte due Abd-el-Kerim; è quindi necessario che una di noi scompaia dalla terra.

Uno sguardo al cadavere ai suoi piedi. Un grande scatto di odio, contro i cristiani. Sono essi la causa della sua sventura. Ogni male viene dai cristiani. Un grande rimpianto. Muore il più grande cantante di ogni tempo. Vibra il pugnale e se lo caccia nel petto. L'acciaio freddo, freddo, entra lentamente nelle sue carni.... sente brividi di morte... Primo intermezzo

Pietro di Chiaravalle, perduto un occhio, dice d'essere stato liberato da un nemico. I casti per ciò non solamente non guardano le carni altrui, ma neppure le proprie.

Rechiamoci ora a vedere se in questo momento le vesti ducali bruciassero davvero le carni di Massimiliano Sforza, come ha detto il Burigozzo.

Le donne apprestarono presto bicchieri e posate sull'erba, il professore si die' premura a svoltare i numerosi cartocci contenenti le grosse provviste di carni rifredde e de' famosi salati paesani, e il conte Mangilli, reclamando il suo ufficio consueto, cominciò a far saltare i turaccioli del vecchio vino.

Orsù, vendichiamoci, disse la greca spietatamente. Tu spregevole almea hai alzato gli occhi fino al fidanzato di una greca di sangue nobile. È un'offesa che non si lava che a colpi di corbach e io strazierò le tue belle carni colla correggia del mio staffile.

Venivano questi divisi fra i soldati che ne faceano festa, e coperte di brani quelle bestie innocenti, ridestati nella campagna i fuochi, talora con pentole e con i spiedi, spesso con vecchie bajonette ne arrostivano le carni e ne imbandivano un banchetto. Si divideva in varj gruppi il campo, e ognuno intendeva a cure diverse.

Vita mors est, et mors vita, ha detto qualcuno. Quella figura di donna sembrava non riuscisse a liberarsi dall'opprimente involucro della creta che ne accennava le forme. Soltanto la testa si ergeva con fierezza, quasi tirasse violentemente in su la massa dei capelli spioventi su le spalle ignude e la schiena arcuata, ma che si confondevano con le carni per mancanza di modellatura.

Il giovane rimase impassibile all'atroce dolore; fu liberato, ma morì poi per lo strazio che la volpe aveva fatto delle sue carni.... Spero abbiate compreso, cara amica.... Oh, , ho compreso benissimo, esclamò Vittorina. Ma non aveva compreso nulla; e quella sera medesima ella disse a suo marito: O Celso, che cosa significa questa storia della volpe di Sparta?...

I barbari, trucidato e sparato il più grasso tra i prigionieri, se lo mangiavano, e ne davano a mangiare anche a lui, che provandosi con ogni sua forza a schermirsi, si trovava agguantato nella coda e nel mento, e costretto a spalancare le fauci; mentre uno di quei ribaldi lo imboccava di quelle carni spietatamente, spingendogliene in gola con una baionetta lunga lunga, che ad ogni tratto si mutava in un serpente.