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Una nube le passò sugli occhi e qualche cosa le pesò dietro la nuca come una mano, che la tirasse pei capelli verso terra: ed era quasi la stessa sensazione della sera innanzi, quando quel signore l'aveva bruscamente afferrata alzandola sul proprio petto per gittarsi sul canapè. Le parve di diventare fredda, scura; forse i morti sono così nel sepolcro. Quelle tre donne le erano gi

Il Casalbara le mise in bocca il confettino delicatamente. Nora lo sorbì con delizia, sempre guardando il duca, sempre sorridendo cogli occhi vivi e umidi. L'altro le indicò il pianoforte: Per me solo, tutto per me solo: l'Ideale del Tosti! Come vuole rispose Nora sempre sorridente, e gli porse le due mani perchè la tirasse su. Il Casalbara gliele prese fino al braccio.

I cinque milioni non furono anco quelli ch'egli ricavò dalla pratica detestabile della Curia Romana, cui egli estese ai limiti estremi, vo' dire creare nuovi uffici e venderli; di vero trovo come da 36,550 uffici e cariche venduti egli tirasse scudi 5,547,630; però depositava 547,630 scudi di meno di quanto aveva raccolto da questo brutto mercimonio: fra gli offici esposti allo incanto ne occorrono parecchi singolari, il Soldano ovvero carceriere di Torre di Nona, i custodi delle catene, i Prefetti delle carceri, i Sensali di Macerata, e perfino 100 Giannizzeri! Sicuro, il Papa teneva presso i suoi Giannizzeri più meno come il Turco, e ne raccattava la somma di scudi 68,000. Instituì ancora undici monti, tre vacabili, e otto no; ovvero imprestiti redimibili, e non redimibili. Ora bisognava pure in qualche parte pescare il danaro per sopperire al soldo degli uffici venduti, e all'interesse dei monti, che nel sottosopra puoi calcolare un venti per cento, epperò un milione, e più di scudi; quando egli fu assunto al pontificato scrivono la rendita della Chiesa sommasse a 1,746,814 scudi; alla morte di lui toccava i 2,576,814 scudi, che fanno 830,000 scudi di vantaggio; i modi, ch'ei pose in opera diversi affatto dagli usati da Gregorio, o sia che non ci fosse più nulla da levare di sotto ai feudatari, o sia, che Sisto volesse gratificarseli quanto gli aveva tribolati il suo antecessore: tutto sottomise a dazio, grano, vino, olio, le sostanze alimentarie di prima necessit

Il capitano fremente lo tacciava d’uomo ostinato, fino alla cocciutaggine. Ma quando il maestro partì fece spalancare tutte le finestre e le porte, affinchè uscisse ogni odore sospetto, e volle che Mosè tirasse fuori dalla stufa delle carte bruciate incompletamente, e che le riducesse in cenere, ma persisteva nel sostenere che non ci poteva essere nessun odore da fumo.

Un carrettiere delle Çèvennes, vedendo sullo stradale che doveva percorrere due malfattori appostati col fucile alla mano, per salvare una parte del suo denaro, si pose in bocca e trangugiò quattro marenghi. Ma i malfattori, che attendevano a far preda più grossa, lasciarono che il carrettiere tirasse innanzi tranquillo per la sua via. Giunto felicemente alla propria dimora, il carrettiere vi trova il padrone di casa, che stava attendendolo per riscuotere da lui l'importo dell'affitto. Ebbene! hai portato il denaro, come hai promesso? gli chiede il padrone. Parola da galantuomo! risponde l'altro. Vediamo! Converr

Io posso assicurare per mia esperienza che è un numero eccellente, un numero aureo. Tutte le cose che ho fatte in un giorno tredici mi sono andate benissimo. Ah ? esclama Enrico Dal Ciotto, strascicando anche la frase, come se la tirasse con l'argano. Certamente; gli rispondo io, senza scompormi, e sul medesimo tono.

Sul cominciare dell'anno decorso trovandosi il Guerrazzi con parecchi suoi antichi amici gli occorse Massimo Mautino reduce di Toscana dove andò compagno a Massimo d'Azeglio, il quale gli disse: sicchè i tuoi Toscani sono innamorati del Granduca, e a quanto sembra senza di lui vogliono fare possono Il Guerrazzi gli domandò donde avesse ricavato cotesti ragguagli, e quegli gli disse i nomi, i quali per buoni rispetti si tacciono, chè seminare scandali, e favellare per ripicco io non voglio. Lorenzo Valerio tratto in disparte il Guerrazzi lo interrogò: e fia vero? Non è vero, questi rispose, ma qui sotto gatta ci cova, piglierò lingua, e t'informerò. Allora scrisse in Toscana, e seppe con sua maraviglia come cotesta opinione portata in Toscana bella e fatta da Torino volesse imporsi da taluni della setta dei moderati al popolo, che ne abborriva; di ciò tenne ragguagliato Valerio; e considerando poi come la materia meritasse grave investigazione riscrisse ordinando le ricerche alle varie contingenze, che o si facesse forza ai Toscani, o fossero questi lasciati in arbitrio della scelta, o un po' si lasciassero liberi e un po' si costringessero: ottenuta la risposta statuì scriverne direttamente al conte di Cavour, e lo fece a un bel circa in questi termini: «avere deliberato starsi alieno da ogni faccenda pubblica, ma accorgersi che lo intelletto nei suoi propositi non aveva tenuto conto del cuore. Forse con tre braccia di terra sul capo potrebbe quietarsi quando si agita la causa della Patria; confessare alla ricisa che la sua mente andava ingombra di paura; sicchè vedeva apparecchiarsi tali prove, non vincendo le quali sarebbe grazia di Dio rimanere morti: paura perchè gli pareva che il muro si tirasse su fuori di squadra. Il Piemonte, mercè sua, rappresentava adesso le sorti italiane; fin qui gl'Italiani non avergli conferito il mandato con la bocca, bensì col cuore: ora premere glielo dessero con la bocca, con le braccia e con qualche altra cosa ancora. I Toscani uniti in un solo volere non desiderare altro, che questo, ma non comprendere come lo potrebbero fare: unitevi con noi, si dice loro da un lato, e dall'altro: non fate rivoluzioni. Ora conoscendo i Toscani la materia, che hanno tra mano, sentono che cotesti concetti si contrastano irrimediabilmente fra loro. Per chiarirsi domandarono lume, ed ebbero per norma il consiglio di agitare per ottenere la renunzia del Granduca in pro del Principe ereditario il quale, restituito lo Statuto, farebbe causa comune col Piemonte. Questo partito per avventura arridere al signor Conte non tanto pel soccorso materiale, quanto pel credito, che darebbe alla impresa la vista di un arciduca in contrasto con la sua casa per le faccende d'Italia; e forse garbava eziandio allo Imperatore dei Francesi o perchè memore della parzialit

Quando ebbe la busta sott'occhio e s'accorse che l'indirizzo non era della stessa mano, il sospetto si cambiò in certezza, ma invece di aprire l'animo suo al marito, disse: È vero, quel povero principe non è punto rimesso dalla scossa avuta; la testa non gli regge, e sbadatamente aprì la lettera e la lesse, come si leggono le lettere cui non si annette nessuna importanza, intanto che Ubaldo aveva preso in collo il suo Mario e lasciava che il bambino gli tirasse il cordoncino degli occhiali, come se fosse un campanello.

Ora a questo non si acconciava l'umore del nostro deputato. Spesso, anzichè contro, o in favore, parlava in merito, e qualche volta non conchiudeva, abbastanza contento di aver detto una cosa nuova, o assennata, e di aver dato occasione ad un utile schiarimento, che tirasse la quistione in carreggiata, laddove i suoi colleghi d'ogni parte della Camera lavoravano a gara per farnela andare lontana.

Vita mors est, et mors vita, ha detto qualcuno. Quella figura di donna sembrava non riuscisse a liberarsi dall'opprimente involucro della creta che ne accennava le forme. Soltanto la testa si ergeva con fierezza, quasi tirasse violentemente in su la massa dei capelli spioventi su le spalle ignude e la schiena arcuata, ma che si confondevano con le carni per mancanza di modellatura.