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Il duca non era elegantissimo, simpaticissimo, non era un eroe, un gran signore?... L'essere, non vecchio, ma appartenere al bel tempo antico, era di moda: lo aveva messo di moda la "bella duchessa italiana" insieme ai larghi cappelloni di paglia nera colle margherite, insieme all'Ideale del Tosti e alla virtù. Nora aveva raggiunto il suo scopo; tutti erano a' suoi piedi, tutti l'esaltavano.

Per giustizia accennerò ora quanto più liberale sia il governo pontificio: allorquando feci ritorno da Montecassino con gli stessi libri, con altri che mi aveva donato don Luigi Tosti e coi materiali raccolti e con questa merce di contrabbando mi presentai al ponte di Ceprano, l'impiegato della dogana pontificia non fece che gettarvi sopra un rapido sguardo e con gentilezza somma, mi disse: «Passate pure, signore».

Il Casalbara le mise in bocca il confettino delicatamente. Nora lo sorbì con delizia, sempre guardando il duca, sempre sorridendo cogli occhi vivi e umidi. L'altro le indicò il pianoforte: Per me solo, tutto per me solo: l'Ideale del Tosti! Come vuole rispose Nora sempre sorridente, e gli porse le due mani perchè la tirasse su. Il Casalbara gliele prese fino al braccio.

La voce stridente di Clarissa s'interpose: Nancy! Aldo non fa che leggere i tuoi versi giorno e notte. Li ha anche messi in musica! Deliziosi! potrebbero essere di Tosti o di Richard Strauss o di Hugo Wolff! Faglieli cantare. Poi Clarissa veleggiò intorno alla sala, salutando i poeti, molti dei quali conosceva, e facendosi presentare l'inglese, Mr Kingsley.

Che lei cantasse, che lei suonasse il pianoforte, che lei suonasse l'arpa, nessuno poteva saperne nulla, poichè niuno pensava che un elefante mormorasse le romanze di Tosti, che un elefante facesse scricchiolare la sedia del pianoforte ed i tasti, per suonare una polka di Chopin, che un elefante osasse sedersi presso l'arpa e abbracciarla e trarne suoni divini.

Di contro all'assemblea di Parigi Bonifazio oppose la sinodo di Roma donde uscì la Costituzione unam sanctam in virtù della quale, aboliti i vituperii, e troppo tardi e male velate certe pretensioni ci trovi quanto basta perchè il Prete se non per la via maestra, almeno per tragetti ti entri in casa a scombuiarti ogni cosa. Il monaco Tosti facendo l'indiano meraviglia come così discreta costituzione non si avesse ad accettare, ed ha torto, massime poi con lo esempio della Inghilterra cui allora presiedeva quel sozzo uomo, che chiamano Giovanni senza terra, mentre tace, che Odoardo I la respinse appena n'ebbe facolt

Il Monaco Tosti si rallegra nella vita di Bonifazio VIII come la costituzione Unam sanctam di costui fosse accolta in Inghilterra; ei si rallegra intempestivo e male, imperciocchè cotesta Costituzione, e le altre intemperanze clericali gi

Il canto veniva da un balcone poco discosto dal suo, anch'esso al terzo piano: aguzzò gli occhi, vide un'ombra bianca, era una donna che cantava una vecchia romanza del Tosti, poco nota, che è piuttosto un recitativo e che comincia così: Il gallo canta; e i sogni lieti o tristi Fuggon nel grande oblìo. Torna al mondo dei sogni, onde venisti, Larva dell'amor mio........