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Tremila replicò l'altro sempre più burbero e accigliato; e siccome Giacomo lo guardava attonito continuando a negare, quegli alzò la voce: Tremila... Tre cambiali da mille lire! Ma la terza l'avevo firmata in bianco; non si sapeva la cifra... Mille lire. Tre cambiali da mille lire... Scriverò al Richard: a Borgo San Donnino. Il Facchinetti guardò Giacomo ancor più di traverso.

Andò al teatro per prendere i denari dal Richard; ma, per quella sera, niente. Il Facchinetti non aveva ancora sborsata la somma. La darebbe domani; ma domani doman l'altro, non si vide nulla, come nei giorni innanzi. Giacomo, inquieto, cominciò ad alzar la voce; e allora il cavallerizzo, messo alle strette, confessò di essere stato imbrogliato, truffato dal Facchinetti.

Ma non sai... E stava per raccontarne una molto bellina al babbo: stava per dirgli che monsieur Richard non era mai stato monsieur Richard, cioè che non era mai stato il fratello di sua sorella, quando ad un tratto fu interrotto dalla voce squillante della signora Maddalena che lo chiamava nello scrittoio. Vengo, mamma!

Sua è la cambiale. Lui solo, il Richard, quel pezzo da galera... ma Giacomino si fermò di colpo, spaventato dal viso di suo padre. L'equivoco, in ogni modo, non avrebbe potuto durare più a lungo. Nessuno ancora, in casa, sapeva niente: della cambiale.

Aveva speso troppo: il lunch, come lo chiamava M. Richard, all'ora della prova, e la cenetta dopo il teatro, ingoiavano un mucchio di quattrini. Aveva fatto male a lasciar sempre ordinare e comandare a quei ragazzi. E poi i fiori?

E quel Trebeschi? Quel giovanotto borghese? Il Piccolomini non lo aveva più trovato , nel camerino, e non lo aveva mai incontrato in casa di mademoiselle Richard, ma spesso gli capitava tra i piedi nei paraggi del Dal Verme, e gli dava sempre nell'occhio appunto per quella sua aria di ufficialetto in borghese... e per la fretta di sgattaiolare inosservato. Ohi! ohi!... Attenti!

Giacomo, sbalordito sotto il peso di quel disastro, colle gambe che gli tremavano, si avviò verso casa. Avrebbe trovato il babbo solo; voleva confessar tutto al babbo. Bisognava disperarsi; strapparsi i capelli; minacciare un suicidio. In tribunale?... Un processo?... Che canaglia quel Richard! Gli era sempre stato antipatico, odioso.

Giacomo, colle orecchie intronate, si chinò per sedersi sopra una poltroncina che la ragazza gli aveva spinta dinanzi col piede; ma di colpo si rialzò; la poltroncina, sgangherata, cascava da una parte; e lui andò a mettersi sul letto non ancora rifatto, ma un brontolìo ringhioso, di sotto alle coperte, lo fece allontanare: era il vecchio bulldogh dei Richard che mordeva e che l'aveva con lui particolarmente.

Ma, lungo la strada, mentre si recava dai Richard, pensava, con desiderio, al porto di Genova; lo vedeva inondato di sole, mentre Milano era piena di nebbia, e quasi si arrabbiava anche contro sua madre, così furba di solito, e questa volta «tanto oca, da non capire il trucco.».

I mille franchi... diremo cinquecento, per essere sicuri ripeteva il Richard, con flemmatica prosopopea me li manderete a Terni quand vous voudrez. Non ci pensate.