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Aggiornato: 1 giugno 2025
La voce stridente di Clarissa s'interpose: Nancy! Aldo non fa che leggere i tuoi versi giorno e notte. Li ha anche messi in musica! Deliziosi! potrebbero essere di Tosti o di Richard Strauss o di Hugo Wolff! Faglieli cantare. Poi Clarissa veleggiò intorno alla sala, salutando i poeti, molti dei quali conosceva, e facendosi presentare l'inglese, Mr Kingsley.
Il racconto del signor Richard andava per le lunghe. Aveva gi
Che cosa si può fare? On divorce! gli aveva consigliato la cavallerizza, schioccando la frusta. Che cosa? Divorzio! gli aveva urlato nelle orecchi monsieur Richard. Al povero signor Daniele non rimaneva più che la Cammilla. Che, cosa devo fare?... Che cosa si può fare?... mormorava anche a lei, ma sottovoce, per non essere udito dagli altri.
Ero venuto a casa, apposta, per dirti tutto. Non dovevate aspettare: oggi, proprio oggi, a parlare: dovevate parlare a suo tempo. A suo tempo? Quando? Anche Giacomino lo aveva saputo appunto allora, in quel momento, dal Facchinetti, e lo disse a suo padre. Io non credevo di dover pagare, e non dovrei pagare se il Richard non fosse una canaglia: lui ha preso i quattrini. Suo è il debito.
Giacomo e gli altri parlavano proprio di cavalli. Figurarsi! Erano due cavallerizzi del Circo Stanislao. Ma niente sottanino corto; «amazzone» e «alta scuola». Madamigella e monsieur Richard erano ricchi proprietari di una scuderia in Inghilterra, artisti per passione; l'ippodromo era uno sport.
Del resto anche il signor Giacomino, evidentemente, ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era stato raggirato per troppa buona fede, per troppo cuore: e poi la ragazza e strizzò l'occhio... Insomma, gioventù; egli era rimasto preso alla pania, per le arti di due volpi sopraffine, che avrebbero ingannato mezzo mondo. Il Richard non era riuscito a fargliela anche a lui? Sicuro! A lui, Facchinetti!
Io faccio una... cortesia a voi: voi fate una cortesia a me. Compris? No? Adesso vi spiego l'affare; sedete. Giacomo restò in piedi, sempre guardando, con tanto d'occhi, monsieur Richard. L'affare era semplicissimo. Un forte capitalista, il signor Facchinetti, era contentissimo di scontargli una cambiale per due, tremila franchi: in un altro momento anche cinque! anche dieci!
Si firma, quando? Stasera? Subito: vado e torno. Attendez! Ma l'amico Richard non era ancora fuor dell'uscio che gi
Non parti più! Non vai via più! Sono stato io!... Lo dirai alla signorina Fanny!.. Lo dirai a monsieur Richard!... Sono stato io! Io e la Cammilla! Che cosa? domandò l'altro, mettendosi a sedere sul letto, fregandosi gli occhi, ancora trasognato. Che cosa c'è? È arrivata la lettera del signor Rosasco! Il colpo è andato benone! Che colpo? che colpo?
Il Richard dormiva fuori, coi cavalli, ma la mattina veniva a casa, per buttarsi qualche altra ora sul letto, e poi lavarsi e far colazione. Appena essa vide entrare Giacomino, l'amico del cuore, e mentre passava dallo specchio, dinanzi al quale si pettinava, al caminetto dove scaldava il caffè, rovesciava un sacco d'improperi, nel suo linguaggio internazionale, sul capo dell'antico protettore.
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