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Qualcuna delle ore che ci stavano ascoltando dovette fremere nel suo involucro di larva; mi parve che un velo sbattesse nell'aria; mi sentivo presa da mani invisibili. Egli ripetè a voce bassa: Che farò io? E se non volessi prenderla? Tacqui. Egli ripetè con grande ardore: Se non volessi prenderla, dite?...

Fogo dal ciel giammai non casca dove natura strinse l'onorata meta del sempre verde lauro, che non vieta ulla stagion far le sue antiche prove. Ma Dio tal legge in te servar non deve, ché hai sol il nome e non di Laura i gesti: sei di carbone e credi esser di neve. Pur meglio, acciò 'l bel lauro non s'incesti, quel «v», che 'l terzo seggio vi riceve, tolgasi 'l quarto, acciò che «larva» resti.

Egli non capiva, e non capì forse nemmeno più tardi, che se Garibaldi avesse preso Roma, l'Italia avrebbe dovuto proclamare subito la repubblica, essendovi tuttavia immatura per difetto di scienza e di coscienza. Garibaldi a Mentana aveva tagliato il nodo del papato e dell'impero, lasciando alla monarchia costituzionale d'Italia, larva incerta di repubblica, di strapparne i capi tre anni dopo.

E ripetendosi questa frase, ancora una larva sinistra le appariva, lugubremente, così come le era apparsa una volta sotto la impressione funerea delle parole di una povera vecchia visionaria: l'immagine di Sebastiano Morò, il gentiluomo morto laggiù, tragicamente, pel suo amore tradito e pel suo onore offeso....

I cocchieri bestemmiano Per le marmoree vie... E salutano agli angoli I Cristi e le Marie. Spesso la fame, squallida Larva, i tugurii invade... E cogli aranci i pargoli Giuocano nelle strade. Oggi si muta in ghiaccio L'umor delle fontane... E le camelie sbocciano Col sol della dimane. Ogni edificio è un'ampia Mole che in cielo ascende... E a vivere sul lastrico Il cittadin discende.

Così a lui pareva, e così era fors'anche: sebbene questa sia la larva, sotto cui comunemente la passione si travisa per iscusare il primo passo, quel primo passo, che poi ad un altro e ad un altro ne porta, di un modo che sembra inevitabile necessit

La fanciulla gli fu riconoscente; l'attenzione del giovane significava l'avvenire e la vita: egli doveva pensare a lei, non come a larva moritura, ma come a donna vibrante di calda sensibilit

LAMPRIDIO. S'Olimpia m'ama io sto benissimo, se non m'ama io sto assai peggio che morto: non sai tu ch'ella è l'anima mia? non amandomi come potrei viver senz'anima? sarei un che vivesse morendo sempre. PROTODIDASCALO. Larva d'uomo. LAMPRIDIO. Lasciam questo: che sai d'Olimpia mia?

Nello stesso punto s'intese un grido di dolore e di rabbia, e un uomo livido in viso, con gli occhi injettati di sangue, con la barba incolta, coi capelli arruffati, sbucò dalla macchia. Era Cipriano, o piuttosto la larva di Cipriano. Le veglie, il digiuno, i patimenti d'ogni sorta, i malvagi pensieri avevano fatto di lui un altr'uomo.

Visibilmente si tramuta in faccia, E trema d'una larva che il minaccia.