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Dapoi li giorni e mesi, che 'n tal centro lordo il mio destin crescer mi fece, donna m'apparse a quel girone dentro, ch'indi sciolto mi trasse d'orbo in vece, poi molto altiera disse: Or tienti in mente, mortal, che piú tornar qui non ti lece! E ciò parlando, l'empia ed inclemente, nudo fanciul ne la stagion piú acerba lasciommi solo e sparve incontanente. Natura.

Era ne la stagion ch'i verdi prati d'ogni intorno fiorian; fiorian le rose, e cantavan gli augei tra i novi fiori, quando prima ti vidi; e come prima ti vidi, così ratto al cor mi corse, mosso da la virtù de' tuoi bei lumi, con gelato timor caldo disio. Da quel innanzi entro 'l mio petto chiuso ho continuo portato il foco e 'l ghiaccio. E gi

Fra pensier varj ora rivolge in mente Scettri, corone, e quegli onor cotanti, Onde fu lieta; or la stagion presente, E l'acerbo dolor, ch'ella ha davanti; Quando poscia partir l'anima sente, Compone il busto, e con le man tremanti Sul volto si dispiega un aureo velo, E traendo sospir fassi di gelo.

Lieto viss'io sotto un bianco lauro e vivrò fin che 'l bianco amor m'infondi non per ornar le tempie d'ostro e d'auro ma sol delle tue sacre altiere frondi; ma poi che più e più volte il sole in Tauro tornato fa che i suoi bei crini ascondi se s'affredda stagion mutar

Ma puossi qui domandare: che speranza poteva qui porgere di vittoria sopra la lonza l'ora del mattino e la stagion della primavera?

Ma se pur le parole dell'uomo In concento divin commutate Al Signor non salissero grate, E vibrasse tremendo flagel, La preghiera che alzaro i credenti Infeconda giammai non si fora, Sempre i cor la preghiera migliora, Sempre l'uom riconcilia col ciel. E dopo l'anno in cui sole o procella Di frutti la campagna han desertato, Riedono i contadini in la novella Stagion di maggio al supplicare usato.

Costui scorse del sole il primo aspetto, E di sua vita le stagion novelle Trasse sul Nilo; ed ivi ebbe diletto Osservando il girar de l'auree stelle; Al fine empio divenne, e volse il petto A gli inganni de l'ombre a Dio rubelle, E ne l'arte infernal trascorse avanti, Maestro rio d'abbominati incanti.

112 fra vermigli fiori, azzurri e gialli vago fanciullo alla stagion novella, mai si ritrovò fra suoni e balli più volentieri ornata donna e bella; che fra strepito d'arme e di cavalli, e fra punte di lance e di quadrella, dove si sparga sangue e si dia morte, costei si truovi, oltre ogni creder forte.

Un altro scrittorel di simil forma, il qual delle Stagion facea poemi, di cui Dodon avea riso pro forma de' suoi cattivi versi e de' proemi, aveva detto che non prende norma dai scritti di Dodon da' sistemi; ché non tersa scrittura ne' bei detti, ma che vuol esser succo ne' libretti.

SANTILLA. Tua sorella sono; e tu mio fratel sei. LIDIO. Tu sei Santilla mia? Or ti conosco: dessa sei. Oh sorella cara, da me tanto desiderata e cerca! Or son contento; or ho adempiuto il desiderio mio; or piú affanno avere non posso. SANTILLA. Deh, fratel dulcissimo! Io pur te vedo e sento. A pena creder posso che tu desso sia, vivo trovandoti ove io per morto lunga stagion te ho pianto.