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Non le era mai parso tanto bellino! I sassi. Si baloccavano tutti e due: Carlo raccattava i sassolini e Dario li distribuiva in piccoli quadrati, in archi, in tondi, in angoli. La mamma, seduta sulla panchina accanto, lavorava, e di quando in quando dava un'occhiata ai suoi figliuoletti.

Nel silenzio si sentì com'una pioggia d'argento, un rotolare, un abbandonarsi tremolando di monete. Ah, esclamò il sacerdote tra' denti stretti, il vecchio ghiotto se li mangiava i danari! S'alzò lentamente, prese il lume, e, tutt'accigliato, si diede a cercar le monete: le raccattava e le cacciava nelle lunghe tasche.

I cinque milioni non furono anco quelli ch'egli ricavò dalla pratica detestabile della Curia Romana, cui egli estese ai limiti estremi, vo' dire creare nuovi uffici e venderli; di vero trovo come da 36,550 uffici e cariche venduti egli tirasse scudi 5,547,630; però depositava 547,630 scudi di meno di quanto aveva raccolto da questo brutto mercimonio: fra gli offici esposti allo incanto ne occorrono parecchi singolari, il Soldano ovvero carceriere di Torre di Nona, i custodi delle catene, i Prefetti delle carceri, i Sensali di Macerata, e perfino 100 Giannizzeri! Sicuro, il Papa teneva presso i suoi Giannizzeri più meno come il Turco, e ne raccattava la somma di scudi 68,000. Instituì ancora undici monti, tre vacabili, e otto no; ovvero imprestiti redimibili, e non redimibili. Ora bisognava pure in qualche parte pescare il danaro per sopperire al soldo degli uffici venduti, e all'interesse dei monti, che nel sottosopra puoi calcolare un venti per cento, epperò un milione, e più di scudi; quando egli fu assunto al pontificato scrivono la rendita della Chiesa sommasse a 1,746,814 scudi; alla morte di lui toccava i 2,576,814 scudi, che fanno 830,000 scudi di vantaggio; i modi, ch'ei pose in opera diversi affatto dagli usati da Gregorio, o sia che non ci fosse più nulla da levare di sotto ai feudatari, o sia, che Sisto volesse gratificarseli quanto gli aveva tribolati il suo antecessore: tutto sottomise a dazio, grano, vino, olio, le sostanze alimentarie di prima necessit

Ma l'aristocrazia dell'oro? Nata nel lurido bugigattolo di uno strozzino, cresciuta nella stanza di affari di un ladro intendente, rinvigorita nello splendido palazzo di un commendatore banchiere che pur ieri vendeva i cenci o raccattava le cicche, vergognosa del proprio passato, piena di sospetti per l'avvenire, codardamente accanita alla sola idea di perdere o di scapitare su dei capitali accumulati a forza d'infamie, e di bassezze, è lei sola il vero sostegno delle tirannidi, è lei sola che fa cadere nel fango i popoli più gloriosi, è a lei sola che si devono attribuire i disastri del mondo: poiché, se l'antica aristocrazia a un'idea falsissima sacrificava e vita e agiatezza, la moderna all'agiatezza e alla vita sacrifica tutto. Io non ammetto nemmeno la così detta aristocrazia dell'intelligenza: il nascer savi è caso e non virtù, dirò parafrasando i celebri versi del Metastasio; ed allora? mi domander

Lo interrogammo intorno ai suoi studi di lingua. Ne parlò con molta compiacenza. Si crede generalmente che abbia studiato l'argot nel popolo; , in parte; ma più nei dizionarii speciali, che son parecchi, e buonissimi; come imparò in special modo dai dizionari d'arti e mestieri quella ricchissima terminologia d'officina e di bottega, che è nei suoi romanzi popolari. Ma per scrivere l'argot non bastava consultare il dizionario; bisognava saperlo, ossia rifarselo. Si fece perciò un dizionario diviso a soggetti, e vi andò man mano registrando le parole e le frasi che trovava nei libri e che raccattava per la strada. Scrivendo Assommoir, prima di trattare un soggetto, scorreva la parte corrispondente del dizionario; poi scriveva tenendolo sotto gli occhi, e cancellava con un lapis rosso ogni frase, via via che la metteva nel libro, per evitar di ripeterla. Io son un uomo paziente, vedete, disse poi; lavoro colla placidit

Herr Eselkopf, per quanto benevolo, non poteva non accorgersi di tanta miseria. Non ritirò l'augusta sua protezione, ma trattò i famuli di qui e la loro produzione col massimo disprezzo. Tutti i sassolini fan brodo (son proprio brodi di sassolini): ma quelli italiani, Eselkopf non li raccattava neppure. Vo' dire che i filologi tedeschi, pur proclamando che «bisogna tener conto di tutto», dei lavori scritti in Italia non tenevano il menomo conto, anzi si guardavano bene pur dal citarli. E i filologi italiani talvolta strepitavano un po'. Ma come i cúccioli, che gu