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Io era perciò assai tranquillo, quando vedevo Ettore presso Lidia; e li lasciavo, recandomi a prender notizie di Laura e attardandomi poi con amici alla passeggiata delle cinque. Le notizie di Laura me le fornivano dei viglietti chiusi, rilasciati in portineria, con queste parole scritte in lapis: Il medico è contento. Sto meglio. Oggi ho peggiorato. Non venire a trovarmi perchè Giorgio è in casa.

A me mme pare n'avvertimento... Nisciuno ve vo' male? E che saccio? Te cucche? Neh, chi s' 'a pigliata 'a pippa mia? Sta sotto 'o lietto. (accostandosi a don Gennaro che scrive in un libretto, col lapis, seduto sul letto) 'On Genn

Due righe buttate giù col lapis.... non è una lettera.... Continua. RAIMONDO legge. ".... mi ha proprio turbata. Capisco che tu vorrai stare con tuo fratello, e poichè egli non può far colazione con noi, accompagnalo. Ma anch'io non posso star sola. Sono nervosa. Approfitto d'un invito di Fulvia e vado da lei. Appena hai notizie, mandamele o, meglio, vieni tu stesso a portarmele.

Per entro a quel libro domina una perpetua libertá d'animo, una schietta ricerca del vero, un sentimento letterario cosí nobile, che, volere o non volere, all'uomo onesto è forza aver simpatia con chiunque verso il signor Sismondi eccedesse anche un pochetto nelle lodi. L'assoluta perfezione ne' libri è come il lapis philosophorum. Studia, studia; cercalo, cercalo: nol trovi mai.

Solo a baciar quella mano, parve che una scintilla elettrica lo avesse subitamente investito, perchè tremò tutto, dal capo alle piante. Il giorno dopo, per obbedire al comando di mastro Jacopo, egli era seduto davanti al cavalletto, con la sua tavola preparata a ricevere i contorni di quella stupenda figura. Confuso, trepidante, incominciò a descrivere i primi segni col lapis rosso di Lamagna.

Le sue figure prendevano forma, diventavano vive, assumevano la grazia dell'arte. Perchè non smetti di fare il commesso viaggiatore e non ti dai interamente al lapis che ti serve così bene e che ti darebbe una vita meno stentata?

A Livorno il parlare di numeri e di cabale è tema favorito; sono buoni i Livornesi che credono ai sogni: perciò la finta maga si attirò la simpatia dei circostanti; e più di un giovane elegante, tirato fuori il taccuino, vi segnò col lapis i tre numeri bizzarramente dati, con animo di giuocarli davvero e ristorare le abbattute fortune.

Aff.ta Antonietta. Questa lettera fu sequestrata presso una signora amica dell'Antonietta. Essa doveva spedirla a quel tale. Come non gliela spedi? Era scritta col lapis. Niente di più umano, di più anima, di più cuore di questa lettera scorretta e inelegante. È una cosa splendida. Ma certo il signor Potito, se l'avesse ricevuta, ne avrebbe riso coi compagni, per gli orrori di grammatica.

Il fazzoletto bagnato con lo stringimento dell'uomo determinato a morire gli era entrato nella carne e gli si era perduto sotto il gonfiore. Tagliatogli il laccio tirò una fiatata che gli sollevò il petto. Egli era ancora tepido. Sul muro col lapis aveva scritto queste parole commoventi: «Moglie mia, muoio innocente. Vieni a trovarmi al cimitero

La mattina, all'ora di colazione o la sera, dopo il teatro, non si faceva altro che scrivere col lapis, sui tavolini di marmo, il nome di tutti i consiglieri comunali, mettendo in fila separatamente quelli che avrebbero votato per il , e quelli che avrebbero votato per il no, poi facevano le somme; ma risultava sempre sul tavolino dei progressisti la maggioranza pel no, e su quello dei costituzionali pel .