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La nostra amicizia contava parecchi anni d'esistenza. Ci eravamo conosciuti al teatro Manzoni, dove il conte Gian Luigi ed io avevamo le poltrone fianco a fianco, e la mia attenzione era stata attirata dall'irrequietezza nervosa di Gian Luigi, a pena contenuta per l'abitudine ai salotti; durante gl'intermezzi, egli si rifugiava nell'atrio compensandosi dell'immobilit

V’è una mano nervosa e prensile che più dell’altre s’indugia, lenta lenta, fra le ciocche: lui lascia fare, socchiude beato gli occhi sotto la soavit

Lalla staccò il quadretto, lo guardò da tutte le parti, con una smania un po' nervosa, finchè, nascosta tra i fregi della cornice, in un angolo, scoperse una piccola molla; la spinse forte, colle dita; la tendina si alzò di scatto, e Lalla vide una miniatura, il ritratto di una donna bellissima, nuda fin oltre la met

Le tornarono alla mente le note di quella romanza, «Mon rêve», che aveva cantato a Loredana; e le richiamò, dolcemente, stonando con delicatezza, quasi che la fanciulla avesse potuto ancora udirla. Ella se l'imaginava come allora, distesa sul divano, tutta bella, tutta superba del suo amore, nervosa per l'impazienza di riveder presto il conte.

Il barone potè partire senza seccature, lasciando i suoi biglietti da visita: a me nessuno domandò nulla: un vero ideale di paese libero. Il Cresti, dopo aver sogghignato un pezzetto e riassunte le sue osservazioni con una nervosa contorsione di spalle uscì a dire come morale della favola: Poco fa, ho detto, che l'uomo è il meno furbo degli animali: ho sbagliato. Dovevo dire, la più bestia.

Ripigliò il foglio, lo suggellò e se lo mise in tasca. Prima d'abbandonare la villetta Nori, avrebbe lasciato questa lettera nella camera conjugale, stata teatro del suo infame attentato. Poi scese nel salotto a terreno ad aspettare con quella nervosa febbrile impazienza che non lo lasciava quetare. Si può? disse Battista, affacciandosi all'uscio. Avanti! comandò Emilio con voce rotta, imperiosa.

Piccola coi piccoli, grande coi grandi, formata d’una sostanza nervosa che più di donava più di si nutriva, maneggiò con passione e con arte infinita la materia umana, sopra tutto interessandosi al caso particolare, non trascurandone i più minuti elementi. Era la sua delizia, il caso particolare. Ne estraeva, a goccia a goccia, il succo intimo, la nascosta filosofia, voluttuosamente.

Perchè no? Se non dubita di nulla.... Io non so.... Come?! Si alza nervosa, agitata. Non so, non so più nulla, non capisco più nulla.... Si arresta in ascolto. Una carrozza. Corre sul terrazzo, guarda in istrada e ritorna rapidamente. È lui. Si avvia per uscire a sinistra. Ve ne andate?! Ah, ! Non lo vedrò se non dopo che avr

§3° Ossidi Sono due liberi nell'organismo: l'ossido di ferro e l'acqua. L'ossido di ferro<Fe O . trovasi nella cenere del sangue e nella bile, nel latte, nella linfa e nel chilo. Si è detto che se ne sia anche trovato nella cenere della sostanza nervosa.

Caterina (con debole accento) Scusami, Ludovico.... Stasera ho qualche cosa qui, alla gola, che mi trattiene la parola, che mi trattiene la voce. Sono nervosa.... Non avertelo a male.... Volevo stare un poco vicino a te. Anzi, volevo proprio parlare con te. Sono venuta qui apposta per questo.... Ma vedo che sar