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E andando tutt'e due di buon passo verso casa, Cesare raccontò come, arrivato alla vista della villetta e del palazzotto, aveva visto Matilde che vacillante stava per entrare in casa, quando, assalita da subito malore, cadeva sulla soglia... Egli era corso a sollevarla, e, ajutato dalla cuoca, che a forza di chiamare aveva fatto accorrere, l'aveva trasportata sul letto svenuta. L

Amico mio, buon amico mio, perchè discutere? Perchè parlar di D'Annunzio o di Verga, di Eugenio de Castro di Edouard Rod? Ma quando un libro piace a lei nel suo bello studio arioso fra gli scaffali eguali ed eleganti e piace a me quaggiù nella mia villetta fiorita di rose e di lill

E viene un giorno lieto. Donato apprende che non si è così poveri come si diceva, poichè si possiede una villetta, dove il babbo, ora che ha i capelli bianchi, se ne andr

La villetta gli apparve all'uscir dalla gola della Ferma, imporporata da' raggi del sole in sul tramonto. Come gli batteva il cuore! come parvegli interminabile quel breve tratto di via che doveva ancora percorrere per arrivarci!

Se non che, quando apprese, appena giunta in campagna, che la villetta vicina era affittata al conte Fabiano Traldi di San Pietro, scattò improvvisamente. Nicoletta scendeva dallo studio di suo padre, dove aveva udito la discorsa sulla vita e i miracoli del conte Fabiano, e s'avviava a pian terreno, nella sala da pranzo, per sorbire la cioccolata.

La vista di quel rivolo di sangue empì d'orrore e di spavento Matilde; essa mandò un grido, scavalcò il corpo del caduto, e, mezzo pazza, un tumulto nella testa, lo spasimo nel cuore, la soffocazione alla gola, corse e venne a cadere svenuta alla porta della villetta dove Cesare la raccolse.

Il Guercio se ne andò dal canto suo, zufolando, verso la Villetta Di Negro. La notte buia, a cagione delle nuvole addensate nell'aria, le quali impedivano alla luna di mostrar le corna, come pure avrebbe dovuto, essendo ella allora ai cominciamenti del primo suo quarto.

Io lo ricordo nella sua graziosa villetta La Trinacria a pochi chilometri d'Acireale. Il salottino dove ci eravamo fermati a discorrere era arredato a uso impero, cioè rimasto tale quale lo avevano arredato quando la villetta era stata fabbricata. Si ragionava di Firenze, da cui io tornavo in quei giorni dopo cinque anni di dimora.

Le strade ingombre mi ritardano. Giungo verso le 6 alla villetta del comando dell'8ª armata.

Dunque, senti; ti ricordi di quella sera piovosa in cui ci lasciammo così nervosamente, uscendo dalla Trattoria dell'Asso di fiori? Così cominciò a dire Cataldo Abbadessa, col quale ero seduto a tavola nel giardino della sua villetta a Cassino, sotto gli alberi di prugne e tra l'odore acre della mortella.