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Appresso mosse a man sinistra il piede: lasciammo il muro e gimmo inver’ lo mezzo per un sentier ch’a una valle fiede, che ’nfin l

Giovani, liberi, innamorati, riuniti misteriosamente, ci lasciammo con una stretta di mano, e fummo felici, «sotto l'usbergo del sentirci puri.» «L'indomani colla prima corsa dovevo partire. Egli sarebbe venuto a prendermi per accompagnarmi allo scalo, per salutarmi ancora. E poi? Poi nulla. Non c'era prospettiva d'un altro ritrovo, non c'era avvenire per noi. Scriverci... era tutto.

Quivi il lasciammo, che più non ne narro; ma ne l’orecchie mi percosse un duolo, per ch’io avante l’occhio intento sbarro. Lo buon maestro disse: «Omai, figliuolo, s’appressa la citt

Lasciammo l'albergo sul far del giorno, mentre piovigginava, nell'incertezza d'un'alba fredda; e l'indomani eravamo alla Villa Folengo, tra Pallanza ed Intra, sul Lago Maggiore.

Era Alpinolo. Vi deve ricordare come il lasciammo, in quella funesta sera del 20 giugno 1340, sulla via di Brera, dove consegnò a fr

Intanto i camerieri intimi erano entrati nella stanza del Papa per comporre il suo abbigliamento. Il Papa nero. Lasciammo il cardinale Rizzi quando dalla festa da ballo si era fatto condurre al convento del Gesù, dove si fece annunciare al Padre Generale dei gesuiti. Un tanto visitatore fu ricevuto non ostante l'ora tarda dal Generale.

La farmacia e i pochi ferri chirurgici li lasciammo a Debra-Tabor, dovendo tornarvi, quindi con un coltellaccio qualunque tento fare quanto l'istinto mi suggerisce, ma la mano malata, ridotta doppiamente sensibile dall'infiammazione, cede sotto l'altra, e solo dopo parecchi tentativi mi riesce aprire un piccolo taglio.

Quivi il lasciammo, che più non ne narro; ma ne l’orecchie mi percosse un duolo, per ch’io avante l’occhio intento sbarro. Lo buon maestro disse: «Omai, figliuolo, s’appressa la citt

Appresso mosse a man sinistra il piede: lasciammo il muro e gimmo inver’ lo mezzo per un sentier ch’a una valle fiede, che ’nfin l

«Il nostro maschio è inaccessibile ad ogni sentimento di delicatezza. Dominarci, tiranneggiarci, abbrutirci, ecco il suo statuto sessuale. Fummo chiamate sesso debole; e noi, atterrite dai grossi vocioni, ci lasciammo sottomettere. Parlo della generalit