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Aggiornato: 15 giugno 2025


Ne portava la pena senza averne alcun vantaggio; diventando sempre più innamorato, e quanto più Lalla era nervosa, tanto più, per amore e per timore, egli ne subiva l'influenza, in casa, fuori di casa, e persino alla Camera, dove il suo colore politico sbiadiva a vista d'occhio, mentre invece il duca Prospero avanzava ogni giorno, giovanilmente, verso le idee liberali.

Il signor Aurelio non viaggiava solo, ma con una sua bambina, gracilina e bionda come l'oro. L'aveva posta a giacere sopra un cuscino: aveva steso un lenzuoletto candido per evitare il contatto coi microbi: ma la non voleva dormire. Oltre che gracilina, nervosa, eccitabile! Dio, che disgrazia essere nati da un padre di abitudini filosofiche!

Ezio! gridò la povera Flora, opponendosi con un supremo sforzo a un fiotto largo di lagrime, che minacciava di soffocarla: Perchè sei così cattivo con me stamattina? Son quel che voglio essere, in casa mia ribeccò con collera nervosa.

Trovasi nei muscoli, nel fegato, nella milza, nel pancreas, nella sostanza nervosa centrale, nel testicolo, nell'urina e talvolta, nei calcoli urinarii. È polvere amorfa, solubile minimissimamente nell'acqua, insolubile del tutto nell'alcool e nell'etere, solubile nell'ammoniaca.

Capisco quel che volete dirmi: La nostra memoria è labile! o tale confusione vi sembra spiegabilissima con qualche complicazione nervosa sopravvenuta.... Ma io non sono stato malato.

In ogni modo sappiate che vi giudico assoluto padrone del vostro tempo. Egli non rispose. Dominato da una eccitazione nervosa seguì il corso dei propri pensieri a voce alta dicendo: Fanno veramente piet

Era naturale che con queste singolari attitudini ella si mettesse subito a disposizione dei suoi cari parenti, dicendo che ella aveva visto nascer Leonardo e lo considerava come un'altra sua creatura, e poteva benissimo far presso di lui le veci della madre, la quale, cagionevole di salute e nervosa all'estremo, non era assolutamente in condizione da assistere inalati.

Così, coll'animo perplesso, in una febbre continua, ella vide, dopo la memorabile giornata di Nimis, scorrere altri due giorni, che le parvero di una lunghezza eterna. Un violento temporale d'autunno s'era scaricato sulle campagne e la pioggia che durava insistente gli aveva costretti in casa. Il professore dichiaravasi tutto lieto chè il frescolino capitato così all'improvviso gli aveva ridato il desiderio del lavoro; ed infatti in quei due giorni aveva atteso allo studio lungamente, rimanendosene per ore ed ore chiuso nelle sue camere. Lei, spinta da una irrequietezza nervosa, non trovava pace: a malgrado del tempo sfavorevole usciva spesso dinanzi alla casa e col

Spiò dall'uscio: era Nora. Aspettò un momento, tornò ad allacciarsi i cordoni della veste, e poi entrò nella saletta, tranquillamente. Evelina era andata alla finestra per prendere un po' d'aria e per vedere se "quell'altra" era tornata sola. Nora veniva allora direttamente dai Giardini, dopo la scena con Pietro Laner: era ancora sossopra, imbronciata, nervosa. Non voleva parlar con nessuno.

In quella sospensione dell'animo, la Teresa provava una specie d'impazienza nervosa contro l'ignoto, chiunque fosse e fosse pur Mario, che turbava la quiete di quegl'istanti solenni.

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