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Ludovico (alzandosi di botto e richiamandola in tono imperioso) Caterina! Oramai tenteresti invano di prolungare l'indugio. (Con solennit

Ludovico Caterina Buona notte. Ludovico Caterina Non lo capisco io stessa. Aspetto da tanto tempo una forza interiore che mi aiuti e mi costringa a non più tacere.... Mi pareva d'averla quando sono entrata in questa camera... e poi non l'ho ritrovata più. Ma l'avrò, l'avrò! Io uscirò da questa miseria, che è durata troppo. Io ne uscirò comunque, e nulla certamente accadr

Quella lettera, accompagnata dai piccoli risparmi della signora Caterina, fu anzitutto un grande aiuto al bilancio del nostro eroe, quindi un raggio di luce nelle tenebre del suo spirito infermo. Un mese o poco più, gli rimaneva di buono per gli esami. Tornò quel giorno stesso all'Universit

Francesco La voce di Teresa Caterina! Caterina Francesco Addio. Caterina Aspettami! Francesco

Vi eravate molto animato, e non ho perduto neppur una delle vostre parole. Immaginate, madonna Caterina; rispose egli umilmente, come io sia addolorato di non aver potuto rispondere meglio alla fiducia del vostro eccelso consorte.

Il Capitano di Giustizia Tommaso Celestre, Marchese di S.a Croce, aveva una cugina nello Scavuzzo, la Duchessa di Reitano, Caterina Colonna. Un giorno che la seppe malata, volle andarla a visitare. Ma lo Scavuzzo era gi

Ma a volte, la elevatezza degli spettatori veniva quasi indistintamente condivisa da entrambi i teatri, dei quali il S.a Caterina offriva d’ordinario opere comiche.

Veniva il carnovale; c'erano i teatri, i balli, noi s'andava fuori quasi ogni sera; le due zitellone non potevano più venire a lavorare in compagnia; ma la loro vita non mutava; era sempre quella, sempre eguale, regolata come un orologio; sempre le stesse cose alle stesse ore. Eppure non si lagnavano mai, ed erano sempre pulite, e pei giorni di festa serbavano un vestito di seta nera; andavano superbe delle loro trecento lire di rendita, e la signora Caterina diceva: «E non sono imbarazzata a guadagnarne altrettante». La signora Rosa sorrideva in silenzio, perchè in realt

E allora gli spasimi d'amore sono così forti che le dilette non veggono l'ora di morire. Caterina di Cano e Sandoval esclama: Ah, Signore! Quando mi sar

Ludovico Caterina Ludovico (staccandosi da lei e, come un pazzo, mutando stranamente tono) Ah no! Non è vero! Non è vero! Tu m'inganni! Non riesco a intendere la ragione di questa follia menzognera, ma è certo che tu m'inganni, perchè se tu non m'ingannassi, se mi avessi detto la verit