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Aggiornato: 14 giugno 2025


Che le prossime guerre suscitino delle eroine simili a quella magnifica Caterina Sforza che, mentre sosteneva l'assedio della sua citt

Senza sforzo, se mai; ed è il vezzeggiativo più signorile di Caterina. Ci sono poi le forme esotiche; le inglesi, prima di tutto, poichè Lei ha gi

Egli in cambio, ogni anno, ogni mese, ogni settimana era qui, presso la sepoltura di sua moglie, e qui l'ho veduto entrar io molte volte. Ma oggi, anche lui s'è stancato, ed ha chiamato un'altra compagna sotto il vedovo tetto. Il suo dolore ha vissuto sette anni, e non ha potuto durare più a lungo neppur esso. Chi la ricorda più, ora, la povera Caterina dai capegli d'oro?

La veneranda signora seppe quel ch'era avvenuto in Vialata; molto sommariamente, per altro, non avendo creduto opportuno suo figlio di riferirle per filo e per segno i discorsi suoi coll'eccelso Gian Aloise, mentre amava piuttosto trattenersi su quelli della nobile Caterina del Carretto nei Fieschi. Quella era una donna che capiva le cose; ed egli, il capitano, avesse pure a soffrirne la dignit

Ma che vuoi! Ho capito che in certi casi si debba sentire il bisogno di... verseggiare. Decisamente, ci sono cose le quali non si possono pensare che in versi.... Siedi, siedi vicino a me. Te ne voglio offrire un saggio.... È tanto tempo che non mi stai vicino mentr'io lavoro! Caterina Ludovico Ma che distrarre! che distrarre!

«Quante belle cose sono da farsi nella vita! , credo anch'io che si possa vivere senza l'amore. Davanti al sepolcro di Caterina Stella ho pensato, pesato anzi la vacuit

La signora Caterina si soffiava il naso, e diceva, facendo l'indifferente: «C'è una nebbia quest'oggi che la si taglierebbe col coltello». Mio padrigno aveva la parrucca di sghembo coll'incavo d'un orecchio in mezzo alla fronte; segno di gran turbamento di spirito. Uscì subito colle zitellone.

Il duca si diresse verso l'appartamento di sua sorella. Chiese di lei ad una camerista, la fidata Caterina. Questa, che, per aver dimorato nel palazzo di don Francesco, lo conosceva e ne aveva paura, rispose un po' tremante che la principessa non voleva ricevere alcuno. Il duca la respinse ed entrò egualmente. Non aveva pratica di quell'appartamento ove non era mai entrato.

Emilia fe' cenno a Caterina di andare a prender le legna. «Non capiscodisse la cameriera, «perchè questa si chiami la camera doppia

Il giorno cinque è certo che ancora non era stata annunziata ai cittadini di Santa Caterina Villarmosa la proclamazione dello stato di assedio; c'è da meravigliarsene perchè poche ore si può dire ch'erano trascorse dalla comunicazione. Fu lo stesso Comando dei Carabinieri, che dichiarò che nessuno aveva visto il manifesto; ciò risultò anche dal processo svoltosi innanzi al Tribunale militare di Caltanissetta. Se fosse stata annunziata e spiegata bene ai poveri contadini la misura, probabilmente essi avrebbero tenuto diverso contegno. Ma quantunque essi tutto ignorassero non si creda che abbiano trasceso, come in tanti altri punti. Tutt'altro. Il giorno 5, infatti, non si trattò che di questo: una folla enorme percorreva il paese con una bandiera sormontata dai ritratti del Re, della Regina e da un crocefisso, gridando: viva il Re! abbasso le tasse! Non ci furono incendi, non ci furono devastazioni in uffici pubblici, in case e magazzini privati; non si assaltò il municipio e molto meno si potevano assaltare i casotti del dazio come annunziarono telegrammi uffiziali con impudente menzogna i quali non esistevano! Le autorit

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