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|Grisostomo|. |Idee del signor Sismondi sul poema di Dante| Piaccia a' lettori di richiamarsi alla memoria l'Articolo sopra un articolo inserito nel numero 34 del Conciliatore, e la licenza chiesta loro di recare in altro numero un transunto delle considerazioni del signor Sismondi sulla Divina commedia, stampate da lui nel suo libro Della letteratura del mezzogiorno d'Europa.

Con cagne magre, studiose e conte Gualandi con Sismondi e con Lanfranchi s'avea messi dinanzi da la fronte. In picciol corso mi parieno stanchi lo padre e figli, e con l'agute scane mi parea lor veder fender li fianchi. Quando fui desto innanzi la dimane, pianger senti' fra 'l sonno i miei figliuoli ch'eran con meco, e dimandar del pane.

E l'onestá ne' letterati è un altro lapis philosophorum, che trovasi, è vero, qualche volta, ma tanto di rado, che pe' galantuomini è proprio una solennitá il in cui giungono a raffigurarla. Dopo questo lungo preambolo, fattovi ingozzare so io perché, eccovi, buoni lettori, quel che dice il signor Sismondi per rispetto a Dante.

Più largo ancora che quello del Rossi, era un concetto più antico, cioè del 1822, ed era più pio al Pontefice, ancorchè dettato da Gian Pietro Vieusseux protestante. Lo dettava egli alle istanze reiterate del conte di Bombelles, uomo probo, allora ambasciatore austriaco in Toscana, marito a una figliuola di madama di Brun, conosciuta da esso Vieusseux in Copenaghen, amica al Sismondi, e riverente al nome italiano. Proponeva il Vieusseux fin d'allora una Confederazione di Principi Italiani, una Lega doganale, e quanta conformit

«Agli uomini i quali, come Sismondi, s'atterriscono del riapparire probabile delle razze diverse in Italia, io vorrei chiedere d'indicarmi su questa terra dove le razze non cessarono mai dal primo loro apparire di frammischiarsi, di confondersi e assimilarsi, una sola zona nella quale una sola d'esse in oggi predomini; vorrei m'additassero una sola diversit

E strignendo le diverse sentenze in un sol risultato, diciamo lealmente cosí: Come tutti i buoni libri di questo mondo, il libro del signor Sismondi forse non sará scevro affatto affatto di passi, a' quali una critica intemerata possa contraddire . Ma grandi e molte bellezze e molte savie dottrine compensano largamente i pochi difetti.

«Sismondi e ne parlo insistendo, perchè ei rappresenta tutto un ordine di scrittori che desunsero l'avvenire da un passato superficialmente inteso uomo d'ingegno, di dottrina, e d'onesta fede, storico sincero sempre, talora profondo, più spesso scettico e incerto, tentennante fra dottrine diverse e governato dai fatti quali nelle apparenze si mostrano anzichè potente a interpretarli e ordinarli dall'alto della legge che li produce, non indovinò il fatto generatore al quale ho poc'anzi accennato. Le repubbliche italiane, delle quale ei ci narrò con amore la storia, lo incatenarono a . Cacciato dal suo soggetto a vivere lungamente tra le sempre rinascenti contese delle citt

Il Sismondi nella Istoria delle repubbliche italiane, tom. II, cap. 7, afferma, che sotto la dominazione di Carlo I, i baroni siciliani malcontenti furono spogliati e oppressi, ma tutti presi, tutti cacciati dall'isola; e che i Francesi facean soggiorno nelle citt

Le considerazioni della Rivista d'Edimburgo intorno al poema di Dante mi sembrano lodevoli, come appare dal complesso del presente articolo. Ma, senza derogare al merito loro, crederò di far cosa grata a chi non avesse letto il libro del signor Sismondi sulla Letteratura del mezzogiorno d'Europa, dando loro in altro numero del Conciliatore un breve estratto della sua analisi della Divina commedia. Il signor Sismondi, mi sia lecito il dirlo, vide in quel poema un altro elevato concetto; e ve lo vide con rara profonditá di raziocinio, potenza di sentimento e tale felicit

E nondimeno il lettore giudizioso rinfaccia non di rado a molti de' primi la mancanza di sagace discernimento, della quale per lo piú si suole fare accusa a' secondi. Fra gli stranieri che scrissero della nostra letteratura sa ognuno quanto romore suscitassero di recente madama di Staël, il signor Sismondi, il signor Schlegel, il signor Ginguené.