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Tra gli episodî che mi hanno fatto maggiore impressione noto il drammaticissimo dialogo nel giardino tra Fausto e Argia, l'affannosa corsa del Lamberti alla ricerca di un luogo meglio adatto al suicidio, la scena del matrimonio in extremis così commovente nella greca semplicit

Dinanzi a lei, sul limitare della capanna, era improvvisamente apparsa l'almea Fathma con due pistole in pugno. La greca gettò un urlo. Fathma!... Fathma!... balbettò poi con un filo di voce. L'almea col volto animato da una collera senza limiti e un crudele sorriso sulle labbra, le si avvicinò togliendola freddamente di mira colle pistole. Elenka! diss'ella con accento grave e cupo.

Nel palco della principessa Calliraki, bellissima dama greca, che si trovava da un mese a Venezia, l'abate Pildani dopo il primo atto declamava, gestiva con in mano il suo ombrello verde. Dica, signor Abate... lei che conosce questa grande artista.... crede sia possibile che essa abbia commesso un delitto?... domandava la principessa.

Tutto era armonia in quel viso non di quella armonia della bellezza greca che è della geometria ma di quella melodia del canti italiani, che sono un fiore dell'aria. Quell'espressione eterea si comunicava persino alla sua bocca le cui labbra delicate e rosee riflettevano la volutt

Rossavalla in Ispagna. La volgata: "si che la ripa ch'era perizoma"; voce greca: veste. «per ordine si conta» manca nel L. Comincia il XXXII Capitolo S'io avessi le rime aspre e chioccie, Come si converrebbe al tristo buco Sovr' 'l qual pontan tutte l'altre roccie

Jamque dies aderat, avrebbe detto qui un poeta latino, per cavarsela con un bel trapasso alla greca. E gi

Ebbene , continuò la greca, fui io a rinchiuderti in questa prigione, ma non ti torturai; fu il bandito Fit Debbeud. Avevo paura che tu mi fuggissi, la gelosia, mi acciecò e ti volli in mia mano prima che nel tuo cuore si spegnesse l'ultima scintilla di amore che ardeva per me.

Ma una edizione italiana d'Euripide non c'è: una edizione francese accessibile non c'è: quella di Lipsia non si può far venire, e poi, prima di spedire in Germania oro che ci torni convertito in piombo, manderei al diavolo non il solo Euripide, ma tutta la letteratura greca. Rimaneva la piccola edizione di Oxford. E venti giorni prima che incominciassero le lezioni, la feci richiedere.

Ma paurosa ancor più della greca Bellezza candida, Chè bianca no, ma è d'un color che acceca, Di bronzo splendido. S'allieta il ciel, la luna vibra un raggio... Ed ecco altera Incanta allora in sua belt

Il periodo francese è veramente gloriosissimo. Esso vanta, per non ricordare che i nomi piú famosi, tutta la dinastia degli Stefani, il Turnèbe, che Montaigne chiamò il piú gran letterato da mille anni ai suoi giorni, il Mureto, sovrano d'ogni eleganza, Giuseppe Giusto Scaligero, l'«aquila fra le nubi», il Casaubon, l'uomo piú dotto dei suoi tempi. Questi filologi, e i minori, ripubblicarono o pubblicarono i testi greci e latini con diligenza, con disciplina, con un materiale di studio che gli umanisti non possedevano ancora. La loro potenza di lavoro era formidabile, favolosa. Il solo Enrico Stefano (il minore), pubblicò 74 autori greci e 58 latini, fra cui diciotto edizioni principi. E questa non è se non la parte minore, il fregio della sua opera: il suo capolavoro immortale è il Tesoro della lingua greca , che in cinque volumi in folio racchiude tutta la grecit