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Aggiornato: 14 maggio 2025


Il giudizio del mondo che, a lungo andare, tribuisce a ciascuno il suo, colloca questi dotti in una sfera un po' meno luminosa di quella in cui brillano il Filelfo, Marsilio Ficino, Angiolo Poliziano; ma suonano tuttavia immortali i nomi degli Stefani, del Mureto, del Grozio, del Du-Cange.

Ed ora, come si sale? Domandai io, molto imbarazzato nel non vedere alcuna fune. Si va per la catena dell'ancora Aggiunse immediatamente e con tuono esaltato lo Stefani, il compagno più secco e più susurrone tra tutti coloro che erano venuti con noi da Firenze.

Venga alle due, pregò Gioconda, perchè alle tre ho un appuntamento. Folco rattenne a fatica un guizzo. Quando il medico si fu congedato, Folco domandò con indifferenza: Hai un appuntamento alle tre? , confermò Gioconda. Non si tratta che di combinare con la contessa Stefani quella fiera di beneficenza... Folco non obiettò nulla.

Dalla rivoluzionaria assemblea, fu conchiuso d'inviare una sommissione al Generale e fargli noto, come idea decisa di tutti, fosse il raggiungere i fratelli che si trovavano in faccia al nemico. Eletti a far parte di questa commissione furono appunto i tre nostri amici Rossi, Piccini, Stefani.

Tutta Europa rimane per due anni sospesa, aggirata dal vecchio manubrio di lord Palmerston... Finalmente... la mattina del 20 agosto 1890... un dispaccio dell'Agenzia Stefani leva i popoli dall'ansiet

Su un carrettone vedemmo insieme a tanti altri lo Stefani che era stato ferito in un braccio; noi c'inoltravamo serii serii in mezzo a quelle confusione; nessuno avrebbe potuto scherzare: un giovinetto si azzardò di intuonar sottovoce una cantilena fu acremente ripreso: erano troppi i morti che avevamo veduti a quell'ora, eran troppe le perdite che ci facevano sanguinare l'anima a tutti e, ce lo perdonino gli spiriti forti, noi si sentiva voglia di piangere. Io comprendo in certi momenti l'indispensabilit

Andammo a desinare e trovammo la trattoria, più piena del solito; si assisero al mio tavolino Rossi, Squaglia, Piccini e Stefani: eravamo tutti uggiosi: pareva quasi si divinasse che erano l'ultime ore che si ragionava con qualcuno di quelli che erano tra noi.

Giunto il battaglione alla caserma, Piccini, incoraggiato e sostenuto da Rossi e Stefani, scrisse addirittura una lettera a Garibaldi, lettera nella, quale si metteva chiaramente a nudo la situazione e si chiedevano consigli su ciò che era da operarsi: qualora non forse pervenuta alcuna risposta i tre amici avevano deciso di disertare.

Col terzo libro, che va dal 1353 al 1414 e al quale il Macchiavelli premette, e seguitò poi nel costume, una specie d'introduzione filosofica richiamando una teoria dei Discorsi, comincia lo studio della decadenza della repubblica e il conseguente sorgere dei Medici. Gli autori prediletti sono questa volta Marchionne di Coppo Stefani e Gino Capponi, ma su questo nuovo terreno meglio adatto all'indole sua il Macchiavelli procede più cauto e forte. Il paragone fra Roma e Firenze, che apre il libro, è al solito così forzato che il Villari stesso ne conviene, mentre dalla profondit

Impossibile! assurdo! urlò il Relatore con accento irritato; maledetta la Stefani! Maledetta la Stefani! rispose la folla con sdegno. Silenzio!... Un secondo telegramma! Il Presidente si fece innanzi, e lesse: «Suicidio Malthus avvenuto nel palazzo marchesa Sara Jobart sua antica amante. Giornali pubblicano lettera autografa.

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