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Aggiornato: 18 maggio 2025


Qualche giogo più acuminato usciva dalle altre vette, in un vestito roseo, allegro come quello d'una fanciulletta il giorno di Pasqua, sotto un cielo chiaro chiaro; e scendendo a poco a poco lungo la schiena dei monti, dopo il verde giallo dei pascoli rasi, vedevi il verde bruno dei castani, poi sterratelli bianchi di campi seminati a saraceno, poi ancora i colori vivaci dei giardini e il bianco delle villette, che scappavano innanzi al battello, dolci dolci, come le cartine in un organetto a manubrio.

Senza Carlinetto che sapeva, dirò così, cucire le ciarle degli altri, far la rima e il calembour sulle parole, don Procolo, Battistone, il Cavaliere, il Chiodini erano come tanti organetti senza il manubrio.

Vi raccomando di condurre il manubrio con eguale andamento, e non a strappate senza misura, altrimenti il tempo musicale sarebbe difettoso, e le suonate riuscirebbero come chi cammina a salterelli e sbalzi disordinati. Vi avverto ancora che il manubrio si applica e si distacca ad ogni stazione, e che si porta in mano per non perderlo nei tragitti.

Ma qui si tratta soltanto di menare un manubrio. Voi mi credete ben dappoco e mi fate torto. La cosa non è facile come vi pare. Scusatemi, Simone, io vedo tutto giorno ragazzi e donnette che trattano questo strumento colla massima disinvoltura e guardandosi attorno sbadatamente. Questo è segno che si può suonare con grande facilit

Vivaaaaaaa! Dan dan dan. Abbiamo altro da fare che intenerirci. Il colonnello De Ambrosis che comanda l'intera colonna è in testa con la sua motocicletta, e dietro con noi i bersaglieri ciclisti tuffano in avanti sul manubrio le loro facce arroventate che brillano di sudore fra i globi rotolanti del polverone.

Le braccia nerborute girarono il manubrio della macchina, dapprima agevolmente, poi, quando essa affrontò il peso del carro, con una tensione violenta, con uno sforzo penoso. Sotto la spinta possente il carro si scosse un poco, si sollevò di qualche centimetro; a un tratto traballò scricchiolando. Ferma!

Procolo mandò a chiamare il vecchio Martino, il quale arrivò trascinando il suo organetto mezzo sconquassato e difeso da tela verde. Egli si mise davanti alla porta e cominciò a far girare il manubrio mentre le note scappavano fuori dello stromento come stridi, andando in su ed in giù, a destra e sinistra, scordate, aspre, matte; grattavano le orecchi.

Il gesuita seguiva in silenzio. Arrivati in una galleria dove si aprivano più porte, il padre d'Ebro s'inchinò profondamente dietro il personaggio che lo precedeva, quasi per pigliare commiato da lui. Allora questi si volse e gli fe' segno di continuare a seguirlo. Il gesuita girò il manubrio della porta.

Tutta Europa rimane per due anni sospesa, aggirata dal vecchio manubrio di lord Palmerston... Finalmente... la mattina del 20 agosto 1890... un dispaccio dell'Agenzia Stefani leva i popoli dall'ansiet

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