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Un signore, vedendo che avevo un libro italiano tra le mani, mi domandò di punto in bianco: "Dove ha lasciato la compagnia?" "Qual compagnia?" domandai io. "O che lei non cantava colla Fricci al teatro della Zarzuela?" "Mi spiace; ma io non ho mai messo piede sul teatro." "To'; allora bisogna dire che il secondo tenore e lei si rassomigliano come due goccie d'acqua." "Bisogna dir così."

Il signor S., da capo col signor S.; pensai, assolutamente non ci è scampo; avrei dovuto immaginarlo. E dove vanno essi i passeggieri della vostra locanda? domandai asciutto. Il cameriere mi guardò in faccia stupefatto. Convien distinguere, rispose; v'ha chi viene per via di mare e parte per via di terra, e chi invece giunto per terra s'imbarca....

Aveva l'aria di doverci rimanere il resto de' suoi giorni; dacchè ero tornata, da tre giorni, non era più uscito. « Non esci a passeggiare, babbo? gli domandai. « No, mi rispose; fa un caldo orribile. «Che fare? Pure era necessario ch'io parlassi con Gualfardo da sola. « Babbo, ripresi. Io invece sento il bisogno di passeggiare questa sera.

Lo trovai nel letto della infermeria incatenato alla branda, con la cuffia di cotone bianco sulla fronte, che stava aspettando la sbriacatura. Che cosa fate? gli domandai. Non ho potuto alzarmi alla solita ora per un po' di vino brusco. Accidenti al vino brusco!

Andavo a toccarlo, quando il duca si precipitò su di me e mi allontanò con terrore. Io domandai, naturalmente, la ragione di quella grande paura. Allora, egli prese il suo bastone, e dalla borchia toccò una lettera nel quadrante.

Ma che vi è dunque? Domandai a un mio compagno. Il console non si fa vedere, il cancelliere, nuovo Pilato, dice che se ne lava le mani, e tutta questa gente è rimasta come la celebre statua di Tenete. E che abbiamo da fare?

Ma, come? che significa questa separazione? domandai colle ciglia inarcate a Spugna-di-senno. Vi hanno ancora dell'altre formalit

Come tutti i sanguinarii, era di modi carezzosi. Parlava con dolcezza e non si lamentava mai della sua sorte. Una volta che gli domandai se pensava di rientrare nella vita sociale, mi offerse una presa di tabacco con una spallata di sprezzo. Pareva volesse dire: Societ

Anna stava in piedi, presso la sua sedia, atteggiata in modo così vivo ch'io subito indovinai ch'ella era allora allora balzata in piedi udendo le cornamuse della sua montagna, il preludio della pastorale antica. Dorme? domandai. Ella m'accennò di col capo. I suoni continuavano, velati dalla distanza, dolci come in un sogno, un po' rochi, lunghi, lenti.

Di tal maniera passò tutto un mese; e siccome intorno a questo tempo avrebber dovuto succedere le nozze tra la duchessa Elena e il Lautrec, se costui non fosse stato in termine di morte, ne domandai notizie ad uno di que' chirurghi, che benissimo mi contentò. Erano passati più prima che avesse potuto dar segni di vita, e cominciava allora solo a riaversi.