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Scornato e vergognoso della rotta che i soldati del Trivulzio avevan patito, sgomentato del numero e del valore dei ribelli lombardi che trovavansi in Reggio, e maledicendo la propria fortuna la quale avealo messo al posto del Lautrec nel momento più pericoloso, si pose in quel stesso in viaggio per Milano.

Ma quando dagl'istessi uffiziali che gli si mostrarono assai cortesi, seppe com'era andata ogni cosa, e come il conte Galeazzo Mandello s'era condotto seco a Reggio il figlio del Lautrec per salvar lui, e che adesso egli era atteso in quella citt

Bensì taluno dei baroni, i quali, pel loro grado, convivendo sempre col Lautrec, lo conoscevano meglio ancora degli altri, non mancarono di far qualche rimostranza; ma il medico Bonnivet aveva informato d'ogni cosa monsignore di Lescuns, il quale dopo essere stato ostinato un pezzo, permise infine che la moglie del Palavicino tentasse quel mezzo al fine di parlare a Sua Eccellenza.

Nel giorno successivo, il magnifico signore di Perugia, accompagnato da un seguito non molto numeroso, dai due messi del papa, e dall'Elia Corvino, si mise in viaggio per Roma dove arrivò in sul finire di dicembre, in que' giorni medesimi che il Palavicino viaggiava per recarsi a Milano e per cadere nelle insidie del Lautrec.

Parve infatti che il Lautrec si determinasse, ond'ella con tutta la forza che le potea dare lo spavento cercò strapparsi da lui, e uscita così dalla camera da letto, tornò nella vicina.

La sventurata Elena, più non sapendo allora a che appigliarsi, alzatasi quanto più poteva ed accostata la bocca all'orecchio del Lautrec, quasi paventasse d'essere udita da qualcheduno. Ah Odetto, disse con accento cupo e guturale, e il nostro figlio!?

Bonnivet uscì attonito dalla stanza. Il Lautrec si gettò a sedere accanto al letto del figlio, e guardandolo con una tenerezza ineffabile: Sei contento ora? gli disse, e tacque e si sprofondò ne' soliti pensieri.

Eravi poi una creatura che sempre, a dispetto de' suoi terrori, le richiamava il Lautrec; una creatura per cui provava un effetto particolarissimo: il fanciullo Armando, la cui immagine infantile ella avea fatto ritrarre da uno scolaro di Raffaello, e che ogni tanto contemplava con una passione ineffabile, la quale tanto più facevasi forte, quanto più doveva star nascosta, che sarebbe caduta morta di vergogna, se al Palavicino fosse trapelato mai nulla di quanto era accaduto.

Non vi era uomo che più del Lautrec mostrasse in volto le più interne agitazioni dell'animo: vi lesse dunque quel che vi dovea leggere: e sapendo ch'esso non avrebbe saputo trattenersi a lungo dal raccontargli ciò ch'era avvenuto, pensò di lasciar parlar lui per il primo.

Alcuni giorni dopo venne da me l'Orlando, e interpellatolo di questa avventura strana, mi raccontò che la duchessa, la quale stimavasi grandemente offesa per essere stata due volte rimandata, aveva finalmente ricevuto una lettera dal Lautrec medesimo, che con amorosissime parole le diceva che lui trovavasi bene ormai, ch'ella intanto disponesse ogni cosa per le nozze imminenti, che risparmiasse d'andarlo a visitare in Ravenna, per delle ragioni che le avrebbe manifestato poi.