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E il priore? Il priore? è l'unico che non abbia persa la testa. Almeno, è il più grave di tutti. Dica il più pericoloso, signor Prospero. Perchè? Lo conosce forse? Non di persona; ma ho avuta la sua fotografia.... ed anche parecchie informazioni sul conto suo. È un ferrarese.... Ah, lo avrei dovuto indovinare all'accento. Ma più ancora alla stranezza della sua fantasia.

La linea retta che unisce questo segnale al piede estremo della fronte del ghiacciaio passa per la marcatissima depressione che nella catena a sud-ovest forma il Colle di Arolla . Da una fotografia dell'ing. A. Druetti presa dall'estremit

Nel salottino di Lorenzo Salvani il terribile albo non c'era, non essendo ancora venuto l'uso della fotografia a buon mercato; e l'altra costumanza dell'albo bianco, trappola di poeti e di pittori, era in uno de' suoi intervalli di felicissimo riposo. La fanciulla aveva altro da pensare, e il gusto di certi trastulli donneschi non lo sentiva affatto.

Tale aspetto apparisce molto bene dalla qui riprodotta fotografia presa alle ore 13 del 9 agosto dallo sprone roccioso presso l'estremit

Da una fotografia dell'ing. Da una fotografia dell'ing.

Un sorriso gli passò sul volto: riprese il ritrattino e lo ripose con cura nel portafogli; poi mise il portafogli in tasca. Quando ho saputo, dunque, che avevate una bambina, e che vostro marito era... era partito, lasciandovi sola e senza mezzi... Ma come avete saputo? balbettò Nancy, e chi ha fatto quell'orribile fotografia? Che importa come, e chi?

Il terzo ricordo, fra quelli delle donne che egli aveva amate, era un ritratto, una fotografia grande, sbiadita, con una dedica i cui caratteri anche si erano scolorati. Rappresentava una donna di un ventotto anni, forse, dalla fisonomia capricciosa e seducente: certi grandi occhi con le ciglia molto lunghe: un nasino troppo piccolo: una bocca ridente: una massa di capelli bruni, ondulati. Era vestita in un costume bizzarro, da ballo mascherato, cioè trifoglio: aveva una gonnella un po' corta, di raso bianco, su cui era applicato un gran trifoglio di velluto nero: sul bustino di raso bianco, sul petto, era ricamato un trifoglio nero, di perline: e la gran collana di perle era rialzata, al collo, da un trifoglio di brillanti. Anche sui bei capelli ondulati, ella aveva un diadema di gemme e una specie di cappellino o di cappellone di velluto nero, a tre foglie, che ella portava come una cornice, come un'aureola. La dedica diceva: Charles, je t'adore Mimì. Il curioso signore, appunto, si chiamava Carlo, ed ella Mimì, un nome vero o falso, chi sa! Falsa senza altro, era la frase della dedica, giacchè Carlo, infatti, aveva adorato Mimì, ma Mimì non aveva adorato lui, amato, niente. Così, senza una ragione al mondo! Ella aveva avuto molti altri amanti, ad alcuni aveva voluto del bene, non era una creatura arida: ma a Carlo, pur dandosi, ella non aveva concesso nulla. Si era data per gentilezza, per compassione, per distrazione, per ozio, perchè, anche, era inutile negarsi, anche perchè Carlo era un amante generoso. Ma amore, Mimì, per Carlo, mai! Oh egli lo sapeva bene, a malgrado le pietose e scaltre menzogne di Mimì, che egli gittava invano la sua passione, la sua salute, il suo tempo, il suo denaro: la donna si dava, ma egli non era amato. Tante volte, glielo diceva, a Mimì: le chiedeva, perchè essa non potesse volergli bene, un poco volergli bene d'amore, naturalmente. Ella si rattristava, perchè era buonina: rispondeva, senza aver il coraggio di mentire: non so. Un sacrifizio costante, una fedelt

Preso un po' di riposo, traversammo pochi metri a sinistra, indi, per un lastrone ed un facile camino, giungemmo in un ampio canalone, dove si apre una specie di larga nicchia o grotta: qui, non temendo le cadute di pietre, sostammo a rifocillarci. Erano le 9,30, ci sentivamo malcontenti dei nostri progressi. Disegno di L. Perrachio da una fotografia.

Bernheim Jeune, marchand de tableaux et curiositès sul boulevard di Montmartre, vende ritratti fotografici di Sara Bernhardt in tutti gli atteggiamenti e in tutte le foggie. Sono i ritratti più costosi della bottega, e tuttavia gli vanno come il pepe. Non c'è forastiero a Parigi, che, dopo essere stato al Teatro Francese, non voglia portarsi via Sarah Bernhardt, almeno in fotografia.

E mai, mai, mai non ero stata tanto felice come allora, amandovi così traverso la lontananza... quando eravate lo Sconosciuto... Ma adesso... tutto è spezzato, tutto è rovinato... E voi avete sempre creduto che avevo bisogno di denari... cioè, sapevate che avevo bisogno di denari... e poi... e poi avevate quella orribile fotografia... e credevate... qui Nancy fu scossa da singhiozzi deboli e disperati, e credevate ch'io fossi così!