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Aggiornato: 26 giugno 2025


E come dubitarne? a quel biglietto era legato con nastro di seta un fiore secco, una camelia rossa! primo dono di amore che il mio infelice Giovanni aveva tenuto ventotto anni sul cuore. Ah! il restituirmi quel fiore è tacito annunzio che la nostra separazione deve essere eterna quaggiù: noi non ci vedremo che in cielo.

La prima volta, lo so. Mario Torresparda ti fa la corte da luglio, quando eri a Livorno; cominciò una sera di plenilunio; fu niente, prima, uno scherzo, poi dalla Svizzera dove era lui, in Sabbina dove eri tu, ti ha scritto prima spesso, poi ogni giorno. Hai sempre risposto; saranno state da cinquantadue a cinquantacinque fra lettere e biglietti. Qui vi siete visti due volte, al Pincio, di mattina, venerdì diciotto novembre e domenica ventotto. D'allora gli prometteste d'andare da lui, ma hai gi

Avevo allora diciassette anni. M.lle Odette era nata a Bourges, nel Barry, ed i suoi discorsi cominciavano spesso con questa frase: «Chez nous, dans la maison de mon père...» E parlava di questa «maison de son père» come se veramente si trattasse della culla d’una dinastia. Quando venne al Castello aveva quasi ventotto anni; era una creatura deliziosamente fina, piena di seduzione, di freschezza e di leggiadria. Non gi

Lo stesso giorno il castello ebbe una visita: il cavaliere di Valesa, venuto a cavallo dalla sua terra di Montaldo presso Ivrea. Al primo vederlo, giovane sui ventotto anni, bello di viso, maschio ed asciutto di forme, elegantissimo, un secreto avvertimento mi disse: Eccolo.

Pensate qualche volta a questo povero diavolo che subisce l'ira della legge da ventotto anni per avere fatto scomparire dal mondo una donna infedele, una donna che tradiva il marito, un'adultera. Finalmarina, 24 settembre 1898. Carlo Romussi.

E sono dolori, illusioni, speranze che hanno consacrato sei anni e sei anni della giovinezza, sei anni dai ventidue ai ventotto anni. Ah se sul cuore si potesse porre una pietra come su una tomba! Ma anche pei morti si spera la resurrezione! 25 gennajo. Oh mie memorie di Limbiate, come mi tornate davanti alla mente, carissime e meste!

Sulla tavola, una ventina di piatti pieni di grossi confetti bianchi, della forma di palle e di carrube; le posate e le stoviglie bellissime; molte bottiglie d'acqua; non una goccia di vino. Sedemmo e fummo subito serviti. Ventotto piatti senza contare i dolci!

Miss Geraldina a diciotto anni pesava novantacinque chilogrammi, a ventidue ne pesava cento, a ventotto ne pesava centoquindici. A centoquindici si era fermata da un anno e pareva che non ingrassasse più. Era naturalmente e mostruosamente grassa. Aveva la diffusione eguale e permanente della grassezza, per tutta la persona; l'uniformit

Finalmente gli venne incontro una specie di bruto, scalzo, coi piedi imbrattati di fango fino oltre la noce; della brache portava una parte rovesciata sopra il ginocchio, l'altra cascante per terra, e strette sopra i fianchi con una sozza corda; il rimanente nudo, se togli uno straccio di tela sopra le spalle, ed un berretto, che una volta fu rosso, tirato su gli occhi: era colore di rame, camminava a gambe larghe, e tentennava: in quel punto destavasi da una ubbriachezza, che lo aveva tenuto per morto da bene ventotto ore.

La mattina del ventotto il generale Garibaldi passò in rivista la brigata di Canzio: le truppe erano schierate in battaglia lungo il viale del Parco: il nostro generale più sorridente del solito traversò in carrozza sulla loro fronte; quindi assistè a vederle sfilare.

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