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Ceci, scendendo dalle altezze ideali di quelle caste e morbide visioni, sentiva più forte l'odore del pepe e della noce moscata. Ma come se tutto ciò non bastasse, andò a capitargli una brutta avventura. Manardi, che non poteva ancora uscir di casa, la incaricò un giorno di andare a riscotere il pagamento d'una cambiale in scadenza in casa del vecchio fattore di villa Raverio.

Stallo a sentire disse Ernesta. Ma in quella lo stornello spiccò il volo ed andò a posarsi in cima ad un noce altissimo, dove ripigliò il suo gorgheggio. Ernesta mise il capo fuori della finestra per vedere chi l'avesse fatto fuggire, e vide.... orrore! il dottor Agenore che, col fucile spianato, toglieva la mira verso il noce.

Ciò che la ingenua Perpetua chiamava il gabinetto del signor curato, era uno stanzone ampio ed alto, così che avrebbe potuto servire per una festa da ballo. Sedetti sopra una specie di divano coperto di una pelle color caffè, arrestata all'ingiro da piccoli bottoni d'ottone, e mi diedi ad osservare. Davanti a me un largo tavolo quadrato, in vecchio noce annerito, appoggiato a quattro gambe solide come colonne, dominava da protagonista la scena. Per met

I libri del giovane Arconti erano tutti legati con gran cura e alcuni anche con lusso. C'erano perfino due o tre edizioni illustrate splendidamente. Ricordi d'altri tempi, ahimè, ormai tanto lontani. Roberto stesso riconosceva che que' libri, a Valduria, fuori del loro nido elegante, fuori della loro bella biblioteca di noce, facevano un effetto singolare.

Mandricardo di lui non fece meno, più a Ruggier, più a Marfisa nòce; ma, senza chieder loro o paci o tregue, e Rodomonte e Doralice segue. 132 Marfisa intanto si levò di terra, e tutta ardendo di disdegno e d'ira, credesi far la sua vendetta, ed erra; che troppo lungi il suo nimico mira. Ruggier, ch'aver tal fin vede la guerra, rugge come un leon, non che sospira.

Circa il servizio da tavola, Menico ha esordito in una maniera splendidissima. Era un giovedì e nella bella sala da pranzo del barone di Cerami, coi mobili di noce intagliati e i grandi piatti arabo-siculi appesi alle pareti, c'era una decina di convitati, quasi tutti, per via della Camera o del Senato, appartenenti alla politica.

Vi era un salotto, col soppalco a legno intagliato e le mura coperte di cordovano a rosoni d'oro. Vi era un tavolo di frassino incrostato di avorio e di laminuzze di argento niellato, e grossi sgabelli di noce intagliati a sfingi, girigori e lacci aggroppati. Vi erano infine guastade di fiori ed una giga.

Ho messo le tende anche alle porte perchè non si odano rumori: quelle delle finestre sono doppie. Invece entrate in questa camera più modesta, è la mia. Ma è bella altrettanto! esclamò la signora Adelaide. Che cosa dite? I mobili sono di noce e il letto per una persona sola. Io vivo a me, non ho nessuno.

E la minuscola signora andò incontro con molta effusione ad un giovinetto di primo pelo che s'avanzava con incesso maestoso. Bravo, signor Dalla Noce, ha tenuta la sua parola.... Osnaldi, saluta il signor Dalla Noce.... Ci sar

Ha da stiacciare la noce, chi vuole la polpa. Il guscio del Console è un po' ruvido, concedo; ma il cuore è ottimo. Fa a modo mio, Lucio Valerio, parlane a lui, e quest'oggi. Egli è tornato di buon umore dalla campagna. Tutto era in ordine col