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Ah! se tu sapessi quanto ti ama il mio povero padrone e quanto egli è infelice! E perchè non disertò?... Perchè, Omar. Ha una donna, una furia che veglia su di lui, che lo segue e notte in ogni suo passo e che gli impedisce di fuggire. Una donna! mormorò Fathma che si sentì mordere il cuore dalla gelosia. Chi è questa donna? Io voglio saperlo. Omar, lo voglio! È sempre Elenka. Ah! maledetta!

Ma non era giunta l'ora finale della bella infelice. Mentre travolta nei gorghi, la sua salma ora abbandonata ai capricci dei flutti, ed il suo spirito forse gi

«Fino ad ora gli assassini, commesso il loro crimine, fuggivano, loro primo pensiero era di gettare il ferro omicida, di allontanarsi dal luogo del delitto, ma l'assassino pervicace che il Fisco vuole scuoprire nel mio infelice cliente, è un fenomeno, un fenomeno, che viola tutte le leggi di natura, ma che si accomoda mirabilmente alle crudeli esigenze dell'accusa

E' mi par che l'abbia il dimonio in corpo. E pur Lidio doverria avergliene cavato. FULVIA. Oh fraudolenti spiriti! oh sciocche umane menti! oh ingannata e infelice Fulvia, che, non pur te sola offeso hai, ma ancora chi piú che te stessa ami!

E la scrittrice, raccontando il fatto, riflette: "che nessuna contadina sarebbe capace di ammazzarsi a quel modo; la media cultura operaia, il raffinamento dei nervi, l'impoverimento del sangue e il continuo e malsano contatto della vita cittadina creano una donna nuova, molto complicata e per conseguenza più infelice della contadina."

Sappiasi ch'io mi vanto solo d'essere confratello nelle massime dello scrittore di que' due poemetti venerabili, ma sappiasi ancora ch'io mi confesso architetto infelice d'una fabbrica umile e di simmetria diversa affatto da quella del suo nobilissimo edifizio.

Ulrich era stato un bimbo infelice nella casa di una dura matrigna. Sapeva quante lagrime segrete si possono versare in una notte, come possano soffocarsi mordendo il lenzuolo; aveva conosciuto la monotonia delle lunghe ore, passate in un angolo oscuro, sopra una seggiolina, con le mani in grembo. Non aveva giocattoli e ne vedeva dappertutto e ci pensava spesso, e li desiderava tacitamente e li chiamava nel suo cuore. Chiudendo gli occhi, li rivedeva nella sua mente e li scomponeva, li ricomponeva, cercava loro una forma nova. Passando dinanzi ad una fabbrica, guardava, timido, per la porta socchiusa. Stare l

Come vi diceva, essa era afflitta ed infelice, passeggiava sola sul terrazzo, sotto le finestre, e l

Il maggio, colle sue rose, colle sue rondini in cerca del vecchio nido e coi ruscelli colmi d'acqua appena calata giù dall'alto, metteva fremiti nuovi di nuovi amori. Una gran benedizione discendeva dai cieli tepidi, tersi e diffusi, parlando di pace, di gioia, sorridendo benigna al fecondo lavorìo della natura. Ma il signor di Gaucherin, da quella notte, si era fatto infelice e cupo.

Verso sera alla vedova infelice, si presentò, una visita inaspettata, il colonnello De Charette, il comandante degli zuavi, quello stesso che aveva domandato al Papa l'onore di assistere alla esecuzione di Monti e Tognetti. Egli entrò con aspetto triste e benevolo, si tolse di capo il cappello, e si avvicinò a Lucia, circondata da suoi figlioletti. Signora! diss'egli.