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E tese, dalla sua sponda, sopra l'acqua larga che li separava, una piccola mano, breve e vana. Glielo porterò io, disse il giovane, tenendo ancora a braccio teso la sgocciolante acconciatura. Oh, non si disturbi, disse Valeria, me lo può gettare! Il giovane rise. Stia indietro, allora; se la tocca, le dar
Rivoluzionari e reazionari al rumore della caduta di Roma si guardarono in viso allibiti: che cosa significava quella repubblica vissuta un giorno nella gloria tragica di un assedio senza scampo e morta di ferite fratricide senza gettare un grido di paura o di odio?
Ad un cenno del medico, un guardiano prima che le donne entrassero, corse a gettare sul cadavere un gran lenzuolo, che lo cuoprì quasi tutto. Le donne entrarono trepidanti. E si gettarono subito in ginocchio, ciascuna da un lato di quella tavola di marmo sulla quale giaceva la povera, straziata spoglia di Carlo Tittoli.
Si fece pallidissimo; cercò invano, con uno sforzo disperato, una parola di diniego, di scusa da gettare in faccia a quel morente. Ma non la trovò, e non poteva mentire davanti a quell'occhio unico che lo guardava immobile. Drollino gli accennò d'avvicinarsi. Non abbia paura, continuò, serbando sempre quel funebre simulacro di sorriso ora, ora.... vede bene.... è finita.
Se Garibaldi avesse allora avuto qualche migliaio di uomini ben armati, da gettare sulle mura di Roma, prima che i pontificii, richiamati, tornassero dai varii luoghi della provincia, avrebbe potuto avere in sua mano la citt
Quindici miglia è lungi da Parigi: si vedeva e pareva quasi vicino un miglio il campanil di San Dionigi; ma e' cavai non potean piú far cammino, e non c'è tempo di scusa o litigi, ché bisognava o crepare o mangiare, donde fu forza a un'osteria l'andare. E per far quell'avanzo della strada gagliardemente e giunger con fracasso, a' suoi rozzoni ogni momento biada e fieno e biada fa gettare a basso.
Io contavo proprio quella sera di gettare colla mia presenza un raggio di felicit
Girò irrequieto su e giù nella stanza da studio, tormentato dai suoi antichi sogni, il cui ricordo, strana cosa, non lo abbandonava. Aprì due volte lo stipo e lo rinchiuse. La vista delle bombe non gli faceva più piacere. Una voce interna lo rimproverava: Tu fai contro la luce. Ed egli sentiva, che la voce non aveva tutti i torti. L'anarchia? L'unica tavola di salvezza. Gettare la bomba?
Vi fu un istante, in cui Roberta osò levare il capo, e da tutto l'atteggiamento del compagno vide perspicua la certezza ch'egli si accingeva a parlare, a gettare la rete, la quale avrebbe involto lei, e forse non lei sola, per sempre. Ora mi parla! ella pensò. Fu come un tremendo schianto, un balzo in una voragine profonda.
Basta gettare uno sguardo sulla tumultuosa citt
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