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Aggiornato: 28 giugno 2025


Pietro Laner, così misero, così infelice, si sentì vicino, accanto a Nora, ancor più oscuro, più umile; e timidamente, ma con tutto il fervore di quella grande angoscia, la pregò, la supplicò. Era la sua divinit

Essa in principio si mostrò molto incredula, gli fece capire che era povera, e lo pregò di lasciarla in pace, di non voler renderla infelice per un capriccio.

Pietro Laner sentiva la neve nelle ossa.... nel cervello.... Dio! Dio! Com'era infelice!... Com'era profondamente infelice!... Ma sarebbe stato sempre, sempre infelice così? Le prime falde di neve calavano, volavano qua e l

Al Castello si stava non molto disagiatamente, ma i cammarotti, dove agli imputati di crimenlese, con le più strette ed insidiose subizioni si cercava di strappar di bocca confessioni di fatti, erano quanto di più formidabilmente feroce avesse ideato l’umana nequizie. Un infelice, certo Mosca, giovane a 26 anni, confessava tra i tormenti un delitto de nefando, del quale era in sospetto.

Oh, Fausta! Me ne fai accorgere ora tu; non mi è passato per la mente neppure un istante in questi miserrimi mesi! Perchè non hai taciuto? Perchè hai voluto rendermi più infelice? Ero così sopraffatto dal mio dolore che non mi preoccupavo punto del dolore degli altri!... Quel mio sogno distrutto....

Questo vento che mena felicemente la galera a nona, può farla naufragare a sera.» «Nol permettano i Santi del Paradiso! ma le tue parole suonano amare.» «Devono, o possono uscirne diverse dalla bocca dell'uomo?» «Tu sei dunque infelice?» «E che! non lo sareste voi forse

Infelice fanciulla! mormorò il monaco macchinalmente scorrendo col dito gli acini del rosario che gli pendeva dalla cintura. È un fatto, indi proseguì, che anche nella pacifica citt

Ma dopo pochi momenti rientrò. «Tu l'hai vedutadisse, accostandosi al Fossano che gli alzò in volto gli occhi con tale atto che pareva si destasse allora da un sonno profondo. «Tu l'hai veduta, e chi la rese così infelice, tu lo sai;» e tacque per un poco.

Non mancano neppure, di quando in quando, delle scene orribili; ho visto un giorno, per esempio, un infelice che si trascinava con le mani e coi piedi; fu portato in chiesa dentro una coperta, mentre urlava come un lupo. Mi dissero che egli era colpito da quella malattia che nel Lazio è chiamata del lupomanaro.

60 Appresso a duamila anni il costume empio si è mantenuto, e si mantiene ancora; e sono pochi giorni che nel tempio uno infelice peregrin non mora. 61 Pur ci passano alcuni, ma rari, che su le dita annoverar si ponno. Uno di questi fu Argilon: ma guari con la decina sua non fu qui donno; che cacciandomi qui venti contrari, gli occhi gli chiusi in sempiterno sonno.

Parola Del Giorno

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