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Aggiornato: 8 maggio 2025
Sarbelloni esitava ad acconsentire a tale proposta, poichè il comando era di mantenersi in quella posizione; e non voleva esporsi al pericolo di perderla dividendo, contro il divieto, le forze: Gabriele aderiva in cuor suo al progetto di Falco, ma non osava proferire un parere contrario a quello che poteva esporre il Sarbelloni, a cui il Castellano gli aveva comandato d'obbedire, siccome più provetto ed esperimentato di lui.
Gian Giacomo, accommiatando tutti quei che il seguivano, ad eccezione del conte Borromeo, dell'Altemps, del fratello Agosto e del Sarbelloni, uscì dal padiglione e recossi con essi loro nella casa in cui abitavano le di lui sorelle colle cugine, ove per suo comando era stato disposto un sontuoso pranzo.
Annunziato dai tamburi delle squadre del Forte, e preceduto dal Borserio e dal Sarbelloni, entrò il Castellano in quella sala avendo al suo fianco il confidente Pellicione, il fratello Agosto ed il conte Volfango d'Altemps. Tutti i Capitani si raccolsero in cerchio intorno a lui rimanendo nel più perfetto silenzio. Gian Giacomo, posata la sinistra mano sull'elsa della spada, curvato l'altro braccio sul fianco, tenendo ritta la persona ed alta la testa, col viso animato da straordinaria energia e intrepidezza: "Miei Capitani, disse con voce forte e gioiosa, vi do il grato annunzio che il secondo giorno che sorger
Il dì seguente al sorgere dell'aurora, resa fosca dai nebbioni che ingombravano tutto il lago ed i monti, s'udì un lontano trarre d'archibugi che destò e pose in allarme i Capitani ed i soldati del Medici che stavano in Bellaggio; accorsero le schiere armate alla sponda ed alle navi per vedere che fosse, ma la nebbia, che come un fitto velo copriva ogni cosa, impedì che scoprissero ove precisamente accadeva il combattimento, che ben però arguirono essere ingaggiato sulla sponda di prospetto presso Tramezzo fra la schiera del Pellicione e la colonna nemica. Falco, impaziente di recarsi a combattere, corse in traccia di Gabriele e di Sarbelloni, e trovatili nel palazzo Stampa, dove in una gotica sala stavano deliberando in proposito, disse loro con gran premura: "Udite, udite! i nostri di l
Quando il Castellano entrò co' suoi seguaci e s'assise nel padiglione di mezzo s'udì una generale acclamazione e reiterati applausi colle grida di Viva Medici Viva Gian Giacomo Viva Musso e gli alabardieri alzarono tutti le lancie e le riposero al suolo. Gabriele, appena ebbe compita la sua fazione del collocamento de' soldati, s'affrettò a ritrovare Achille Sarbelloni, ed a lui confidò per quel giorno l'ulteriore incarico del comando di sua schiera; e corse quindi in cerca di Falco e di sue donne tolti a lui di vista dall'onda del popolo. Stava Falco con esse in una delle ultime baracche tra una turba de' suoi conoscenti, terrazzani di Nesso e d'altri luoghi vicini. Gabriele quando li ebbe veduti s'aprì il passo sino a loro, e con replicati inviti e preghiere costrinse Falco, la moglie e la figlia a togliersi di l
Gabriele cogli armati di sua truppa prese il cammino d'un bosco sul colle superiore alla borgata; Sarbelloni recossi al luogo ove era cominciata la zuffa; e Falco, fatta salire la sua schiera parte sulla Salvatrice, parte sui battelli presi nel porto, costeggiando il lido, si recò a sostenere il combattimento dal lago.
Essendo nel tempo stesso cessato per opera del Sarbelloni e di Falco il fuoco delle due batterie al di qu
Alternati i saluti e soddisfatto l'impulso della curiosa brama, i più si allontanarono e si dispersero ritornando ai posti loro; rimasero il Pellicione, Borserio e Sarbelloni, ch'erano i tre soli cui era noto il segreto ed i fini veri di quella ambasceria, i quali si strinsero dintorno ai due tornati, e salendo seco loro di celere passo le scale della Fortezza, bisbigliarono ad essi premurosamente all'orecchio accumulate domande sulla riuscita dell'impresa.
"Sono anch'io del tuo parere, disse Achille Sarbelloni, perchè rifletto che ci sarebbe di vergogna e di danno il lasciar credere ai nemici che noi non abbiamo il coraggio di assalirli, il che darebbe idea d'una diminuzione notevole delle nostre truppe o della svanita nostra prodezza, e se loro concediamo d'accostarsi ai nostri Castelli, essi metteranno a sacco e distruggeranno ben anco le Terre e le case a cui non possiamo prestare difesa".
Le tre bande di soldati Mussiani, appena afferrato il lido, s'avviarono per esso verso Mandello, condotte dai loro capitani, e riuscirono rapidamente nel piano che si stende con lieve declivio dalla alpestre valle di San-Giorgio al lago, sul qual piano sorge il Borgo. Giunti in aperto terreno, i tre Capitani si divisero, Sarbelloni dirigendosi ad espugnare una batteria formata in vicinanza al lago, Falco un'altra postata su un picciolo promontorio più discosto, e Gabriele avviandosi dentro Mandello per recarsi ad assalire quella che era eretta appena al di l
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