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Aveva pensato più volte che sarebbe stato prudente non andare a Parigi, poichè l'assegno di casa gli veniva a mancare, e una trentina di migliaia di lire delle quali poteva ancora disporre sarebbero presto sfumate; Gioconda alla quale aveva confidato il savio proposito dopo il colloquio con Corradino Àutari, s'era mostrata subito contenta; rinunziava a Parigi ben volentieri, se la rinunzia poteva assicurare un po' di pace al suo Folco.

Gli abitanti stessi sembrano viventi tradizioni di quell'avvenimento, che è la gloria e il vanto del luogo, e l'unica ragione di visitarlo. Come a Benevento non è spento il ricordo della battaglia di Manfredi, così qui il ricordo di quella di Corradino.

La vittoria di Carlo innalza parte guelfa in Italia. Risorgon pure i Ghibellini, e chiaman Corradino all'impresa del regno. Sollevasi per lui la Sicilia. È sconfitto a Tagliacozzo, e dicollato a Napoli. Carlo spegne la rivoluzione in terraferma con rigore, in Sicilia con immanit

È il monte Velino, che divide il territorio d'Aquila da quello di Alba; alla sua base giace il campo di battaglia di Corradino, e più sotto il lago Fucino. A questo punto fui deluso nella mia aspettativa. Mi aspettavo uno specchio d'acqua scintillante ed azzurro, e vidi un lago oscuro per l'ombra del cielo e dei monti, di un grigio-plumbeo confuso.

Giunsevi Corradino, vi fu festeggiato e rinforzato da' pisani, s'avanzò a Roma lasciata dal papa, penetrò negli Abruzzi fino a Tagliacozzo. Ed ivi fu incontrato da Carlo, men forte ma piú astuto capitano.

Credo di non aver sentito mai un'eguale soddisfazione nel rivedere il mare e mi toccava proprio provare ad Astura, sulle tracce di Corradino, quali siano le ambasce di una fuga precipitosa, col pericolo della morte alla gola.

Correvano gli ultimi giorni del 1268 quando, perduta la battaglia di Tagliacozzo, giungevano su questo lido, fuggiaschi e pieni di terrore, il giovane Corradino, il principe Federigo d'Austria, il conte Galvano Lancia con i suoi figli, insieme coi due conti della Gherardesca, parenti dell'infelice Ugolino che i versi di Dante hanno immortalato. Venivano da Roma dove, come narra il cronista Saba Malaspina, avevan cercato rifugio dopo la sconfitta, e dove era rimasto Guido da Montefeltro, quale vicario del senatore Arrigo di Castiglia. Corradino era giunto col

Verso la fine di dicembre del 1887 i signori Corradino, Gaudenzio, Erminio e Vittorio Sella, accompagnati dai tre Maquignaz, padre e figli, e da Serafino Henry di Courmayeur, tentavano il M. Bianco, partendo dalla Capanna Q. Sella al Rocher du Mont Blanc. Furono ricacciati in basso dallo scatenarsi improvviso di una tormenta.

Si sarebbe detto che uno spirito maligno, il demone di quel luogo maledetto, avesse destato in me tante dolorose memorie e avesse voluto darmi un'idea precisa di quanto ivi soffrì il povero Corradino. Gli animali selvaggi furono però più compassionevoli verso di noi che non gli uomini per Corradino.

Uguale sorte toccò alla stirpe dei conti di Provenza; l'ultimo di questi, Raimondo Berengario, maritò la sua figliuola Beatrice con Alfonso fratello di Carlo d'Angiò, che fu più tardi conquistatore di Napoli e carnefice di Corradino, e in tal modo anche la Provenza passò nel 1245 in potere della corona di Francia.