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L’anno non era ancora finito che altro grave incidente avveniva. Il 10 dicembre il messinese Dr. Giuseppe Palazzo Andronico dissertava sulla necessit

VII. Par fuori d'ogni dubbio che si parli d'una prigione nel Castel dell'Uovo, che per altro era il carcere de' rei di stato, ove si ritenea Beatrice figliuola di Manfredi, Arrigo Rosso messinese preso il 1282, nel combattimento di Milazzo, ecc. È confessato ne' capitoli di re Carlo del 10 giugno 1282. Capitoli del regno di Napoli, pag. 15, 15 dicembre 1268.

Comprendo, diceva tra il messinese; egli teme che quelle due incantatrici mi tirano giù; che senza saperlo io commetta qualche imprudenza; forse ha ragione, se pensa questo!... È meglio che io non vada, anche per me; perchè, se fossi indiscreto, mi tirerei addosso la collera del duca e di Federico insieme; e basterebbe quella d'uno solo di loro.

Ma il contegno ardimentoso, provocante del popolo messinese non piaceva ai regi. Comandava in Messina il generale Nunziante, che un giorno, credendo d'intimorire la popolazione, volle far mostra di tutte le truppe che aveva al suo comando stendendole lungo la via Ferdinando. Un abatino si staccò dal popolo che s'era addensato tanto da impedire i movimenti dei soldati, s'avvicinò al generale e gli disse: «Sono queste tutte le vostre truppe? Non ci toccher

Taciti giungono sotto le mura; non hanno scale, e fansele con le aste delle armi legate insieme; sulle quali un Fasano messinese montò primo tra tutti. Abbattutosi con le guardie ch'eran deste, ne uccide quattro costui, ucciso è dalle rimagnenti; ma pochi altri Messinesi seguendolo schiudean le porte; ondechè fu messa la terra a sacco, con assai più sangue che a Nicotra.

E ben lo coglie il lanciere messinese forandolo da parte a parte e conducendolo cadavere a bordo dopo d'averlo lasciato dissanguare.

Il conte ed il messinese lo avevano condotto, trascinato quasi dal procuratore, il quale, avendo gi

Il segreto della fortuna era riposto nella caricatura del benestante provinciale, stravolto ed avaro, detto Barone, nel ridicolo, a piene mani gettato sul notaio messinese e nella somma abilit

Di nome soltanto; so che è figlia del defunto marchese del Faro. Ah! credevo, siccome è messinese. Il marchese, rispose sorridendo con qualche ironia il frate, era un grande originale. Viveva ritiratissimo; gentiluomo di molta dottrina del resto.

Il 22 febbraio il forte Real Basso, Porta Saracena, Santa Chiara, i bastioni di Don Blasco, le barricate di Porto Franco, e l'Arsenale cadevano in mano delle forze cittadine. Aiutati dall'ardire eroico dei bravi cannonieri palermitani il valoroso popolo messinese si avventava furioso all'attacco.