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27 Stava il pastore in assai buona e bella stanza, nel bosco infra duo monti piatta, con la moglie e coi figli; ed avea quella tutta di nuovo e poco inanzi fatta. Quivi a Medoro fu per la donzella la piaga in breve a sanit

Finger questo Medoro ella si puote: forse ch'a me questo cognome mette. Con tali opinion dal ver remote usando fraude a medesmo, stette ne la speranza il malcontento Orlando, che si seppe a se stesso ir procacciando.

Con ira e con furor venne a Medoro, dicendo: Ne farai tu penitenza. Stese la mano in quella chioma d'oro, e strascinollo a con violenza: ma come gli occhi a quel bel volto mise, gli ne venne pietade, e non l'uccise.

190 E gittò il carco, perché si pensava che 'l suo Medoro il simil far dovesse: ma quel meschin, che 'l suo signor più amava, sopra le spalle sue tutto lo resse. L'altro con molta fretta se n'andava, come l'amico a paro o dietro avesse: se sapea di lasciarlo a quella sorte, mille aspettate avria, non ch'una morte.

179 Venuto era ove il duca di Labretto con una dama sua dormia abbracciato; e l'un con l'altro si tenea stretto, che non saria tra lor l'aere entrato. Medoro ad ambi taglia il capo netto. Oh felice morire! oh dolce fato! che come erano i corpi, ho così fede ch'andar l'alme abbracciate alla lor sede.

5 Così dicendo, ne la torta via de l'intricata selva si ricaccia; ed onde era venuto si ravvia, e torna di sua morte in su la traccia. Ode i cavalli e i gridi tuttavia, e la nimica voce che minaccia: all' ultimo ode il suo Medoro, e vede che tra molti a cavallo è solo a piede.

Tal fu Medoro, e nel Baglion guardando, Assaltarlo da presso ebbe desire, E gi

178 Come impasto leone in stalla piena, che lunga fame abbia smacrato e asciutto, uccide, scanna, mangia, a strazio mena l'infermo gregge in sua balìa condutto; così il crudel pagan nel sonno svena la nostra gente, e fa macel per tutto. La spada di Medoro anco non ebe; ma si sdegna ferir l'ignobil plebe.

180 Malindo uccise e Ardalico il fratello, che del conte di Fiandra erano figli; e l'uno e l'altro cavallier novello fatto avea Carlo, e aggiunto all'arme i gigli, perché il giorno amendui d'ostil macello con gli stocchi tornar vide vermigli: e terre in Frisa avea promesso loro, e date avria; ma lo vietò Medoro.

Ebbe per madre Aspasia; ed ella nacque Del ricco Erimedonte, alto Signore La, 've 'l monte Sigeo bagnano l'acque, Cui fama dier l'Agamenonie prore; Quivi nato a Medoro altro non piacque, Salvo foreste e boschereccio orrore, Ed ivi al fier cinghial tessere aguati, E di molossi fier sentir latrati.