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Mira c'ha fatto petto de le spalle: perche' volle veder troppo davante, di retro guarda e fa retroso calle. Vedi Tiresia, che muto` sembiante quando di maschio femmina divenne cangiandosi le membra tutte quante; e prima, poi, ribatter li convenne li duo serpenti avvolti, con la verga, che riavesse le maschili penne.

95 Marfisa e 'l bon Guidone e i duo fratelli e Sansonetto, pallidi e tremanti, fuggiano inverso il mare, e dietro a quelli fuggian i marinari e i mercatanti; ove Aleria trovar, che, fra i castelli, loro avea un legno apparecchiato inanti. Quindi, poi ch'in gran fretta li raccolse, diè i remi all'acqua ed ogni vela sciolse.

Altri, perché gli amici hanno e i parenti lasciati morti, ed altri per se stessi, che son feriti, e con disagio stanno: ma più è la tema del futuro danno. 165 Duo Mori ivi fra gli altri si trovaro, d'oscura stirpe nati in Tolomitta; de' quai l'istoria, per esempio raro di vero amore, è degna esser descritta.

PSEUDONIMO. Io son quello che fui sempre, son altro diventato. LIMOFORO. Forse ci siamo scambiati insieme. PSEUDONIMO. Mai viddi uomo tanto simile a me che mi fusse scambiato in lui. LIMOFORO. Forse siamo un'anima in duo corpi? PSEUDONIMO. L'anima mia stette sempre con me, si partí mai dal corpo mio per animarne un altro.

PILASTRINO. Ben ti venga, poi c'hai per me mandato perché merendi teco. CRISAULO. Ascolta, prima, quello che t'ho da dir: poi, se vorrai, potrai mangiare. PILASTRINO. Oh! Se bevessi prima, t'ascolterei pur troppo volentieri e con pazienza. CRISAULO. Orsú! Non mel far dire duo volte o tre. PILASTRINO. Di' presto quel che vuoi.

12 Un giorno o duo ne la citt

ARTEMONA. Non ho tempo ora, ché ti direi una mia fantasia sopra di questo; ma ci voglio meglio pensar. Lascia, ch'io vengo infra duo giorni con qualche aiuto. Fa' che, in questo mezzo, tu non ti pigli affanno. CRISAULO. Iddio volesse che lo potessi far! ARTEMONA. Fa' di sforzarti. CRISAULO. Deh!

Al primo colpo gli mostrarò disavedutamente il fianco accioché mi passi il core: vo' che quella mano che da principio mi involò il core, quella istessa lo ferisca e uccida. Quando poi mi conoscerá morta, conoscerá parimente il mio amore e la mia fede; e so che la sua spada passará allor in un punto duo cuori.

SENNIA. Oimè, che questa parola m'ha veramente passato il core, ché giá mi ricordo avergli io detto questa parola in quel tempo, penso che altra persona l'ha potuto saper giamai che accadette fra noi duo soli. Io non so a chi creder io. Dio mi liberi di qualche sciagura!

Parla il Commissario. Psss.... psss.... si mormorava da ogni parte. Tornò a regnare quel profondo silenzio in mezzo al quale era stato intuonato il bel duo del Donizetti.