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Il pittore dette un'occhiata sul giornale, quindi lesse: «Due parole di grata menzione ai cantanti che ci dilettarono nella stagione che cade, rappresentando l'Anna Bolena del M.^o Donizetti! Nell'arte del canto, non men che dell'azione, la signora Amieri è insigne. Vuol ella attenersi a canto semplice e spianato? Tutto è intonato, tutto corretto. Vuol ella tentar voli, e sparger fiori?

L'opera del Donizetti, Anna Bolena, scritta allora da poco più di due anni, aveva tutte le attrattive della novit

Antonietta taceva, ma l'abate, accortosi che essa era in procinto di scattare, mutò subito registro, e si dette ad ammansare la piccola tigre. Pochi istanti appresso, il sorriso era tornato sulle labbra di Antonietta. Peccato, disse l'abate Pildani a un certo punto della conversazione peccato che il Donizetti abbia scelto quel libretto...

Rossini aveva cessato di scrivere, Bellini era morto, Verdi non era per anco apparso sull'orizzonte teatrale. Non restavano, a militare nel nobile campo, che Donizetti, Mercadante ed altri pochi meno operosi e meno acclamati.

Parla il Commissario. Psss.... psss.... si mormorava da ogni parte. Tornò a regnare quel profondo silenzio in mezzo al quale era stato intuonato il bel duo del Donizetti.

Napoleone Moriani emerse specialmente nelle opere del Donizetti. Fu nella Lucia un Edgardo idealmente patetico e sublime, nella Borgia un Gennaro così appassionato, che in udire dal suo labbro le parole del terzetto O madre mia, ecc., ecc., erano ben pochi gli spettatori che non si commovessero al pianto. In molti romanzi inglesi o francesi vien ricordato il Moriani; Balzac e Giorgio Sand accennano a lui ed al fascino ch'egli esercitava colla soavit

«E nulla dite, ci sentiam domandare egli scriveva, della musica del signor maestro Donizetti, della poesia del signor Romani? Quanto alla musica non possiam che ripetere le lodi di cui essa fu gi

Il critico, contemporaneo del Donizetti, andava innanzi con nuovo ardore.

I liceisti e i forestieri delle provincie assistevano, in piazza del Duomo, al concerto quotidiano della banda che suonava sotto il palazzo del vicerè. Vaccai, l'autore della Giulietta e Romeo e d'altre opere teatrali, presiedeva alla direzione del Conservatorio. Donizetti era maestro di Corte a Vienna, e scriveva, per quel teatro italiano, la Linda e la Maria di Rohan.

Un fecondo e immaginoso operista, che fu, nei primordî della sua carriera, il competitore di Rossini, poi, l'emulo di Bellini, di Donizetti, di Mercadante e di Verdi; che seppe investirsi delle progressive trasformazioni dell'arte, conservando pur sempre nelle sue musiche una limpida impronta di originalit