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Sacrossi in Rodi, e su spalmate prore Tutte de l'Asia sbigottì le rive, E de' fieri ladron domo il furore, Mille lor vele gi

Agli scaglioni di quel palazzo ingombri di gran moltitudine di maschere, e d'altre persone che salivano incessantemente, eran volte le prore di quasi tutte le gondole che solcavano il canale. Giunte vicino agli scaglioni vi rigurgitavano ad onde gentiluomini e gentildonne che entravano nel palazzo. Alcuni della folla se ne stavano oziando intenti a quel gran concorso.

Talamone, S. Stefano, non sono sulla via di Sicilia, ma vi sono fortezze, presidii, e quindi depositi di munizioni da guerra, e le prore del Piemonte e Lombardo si dirigevano verso Talamone.

che la fortuna che tanto s'aspetta, le poppe volgera` u' son le prore, si` che la classe correra` diretta; e vero frutto verra` dopo 'l fiore>>. Paradiso: Canto XXVIII Poscia che 'ncontro a la vita presente d'i miseri mortali aperse 'l vero quella che 'mparadisa la mia mente, come in lo specchio fiamma di doppiero vede colui che se n'alluma retro, prima che l'abbia in vista o in pensiero,

Alcuni battelli leggieri, su cui stavano uomini espertissimi de' luoghi, correvano a forza di remi dinanzi alle grosse navi e colle grida indiziavano il cammino ai piloti di quelle. Giunta la flotta nelle acque di Varenna, quattro navi col Brigantino e l'altre minori barelle volsero le prore verso Lecco, e i tre prefissi legni vogarono dritto a Bellaggio.

Ebbe per madre Aspasia; ed ella nacque Del ricco Erimedonte, alto Signore La, 've 'l monte Sigeo bagnano l'acque, Cui fama dier l'Agamenonie prore; Quivi nato a Medoro altro non piacque, Salvo foreste e boschereccio orrore, Ed ivi al fier cinghial tessere aguati, E di molossi fier sentir latrati.

Lo sanno i marinai che hanno appeso quindici o venti voti al santuario di Savona, o i marinai che hanno appeso il loro sacco d'ossa ai corallumi del glauco cimitero. Nel porto si stringe la gran famiglia: le prore sono, per così dire, i volti, le poppe danno il nome di battesimo, l'alberatura di tre, di due tronconi, segna la casta e l'anima è giù nella pancia.

Il porto ampio s'addorme, stanco d'uman lavoro: chiude un molle tesoro entro il suo seno enorme. Par che ne l'aria salga un suo possente fiato: è caldo e profumato come di frutti e d'alga. Arde qualche fanale, raro tra la nebbietta: il chiaror torbo getta lunghe e péndule scale. Ad ora ad or si leva un flutto, e su le prore fa trepido romore qual d'un gregge che beva.

che la fortuna che tanto s'aspetta, le poppe volgera` u' son le prore, si` che la classe correra` diretta; e vero frutto verra` dopo 'l fiore>>. Paradiso: Canto XXVIII Poscia che 'ncontro a la vita presente d'i miseri mortali aperse 'l vero quella che 'mparadisa la mia mente, come in lo specchio fiamma di doppiero vede colui che se n'alluma retro, prima che l'abbia in vista o in pensiero,

Eran dodici prore, altieri legni, Tutte di smalti variate e d'ori, In cui vegghiando più famosi ingegni Impressero d'avorio almi lavori; Quivi di Colco abbandonati i regni Son mille scelti infra guerrier migliori Che a fatica di Marte usino armarsi, E la Reina lor detta Anacarsi.