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Giuliano le era seduto vicino, a cavalcioni su una sedia, e teneva posata una mano sulla spalliera della poltrona. Aveva chinata la sua faccia, così bionda e regolare, verso di lei, tuffando con visibile piacere il naso armato di pince-nez, nel fumo acremente profumato della sigaretta.

Si muoveva con leggerezza, quasi con gioia, rovesciando un po’ la fronte all’indietro per immergere la bocca nel vento profumato. Era stranamente simile a qualcosa che avevo gi

Io mi aspettava che il reverendo padre usasse meco come con gli altri, vale a dire non accostasse al graticcio che l'orecchio; tutto al più, io temeva di sentire il mio viso appestato dall'alito di un frate che digerisce male. Il mio sembiante era inondato di un soffio caldo, sano, giovane, profumato. Le mie idee cominciavano a turbarsi.

Gli offrirebbero il profumato col fiore d’arancio di Zaraùz. Adelaida, la cugina milionaria, svenevolmente lo guardava con i suoi occhi di casta Susanna. Ella era, o doveva essere, colei nella quale farebbe naufragio questo bel seduttore. Che malinconia, povero Lord Pepe!... Ma il figlio del banchiere a Londra pensò terribilmente ai milioni della vecchia zia, doña Isabel. Non seppe resistere.

Incontrata una fresca sorgente sopra il gias Valmiana ed attraversato un bellissimo e profumato bosco di larici, giunsi verso mezzogiorno nel piano di Vallasco. Lourousa, ma si può anche proseguire sulla sponda sud fino al gias Lacarot.

I tzigani lanciavano nel profumato crepuscolo la dolcezza triviale della «Valse Bleue». Nancy sussultò: ecco Aldo! Ma ! Certo, era lui! Usciva dal Cafè de Paris, con una donna grassa, vestita di bianco. , era Aldo. Nancy mosse rapida un passo verso di lui, poi si fermò. L'inglese si fermò anche lui, tacendo e volgendo per discrezione lo sguardo verso gli alberi del giardino.

Quando Lisa faceva le viste di dormire, ovvero cacciava il capo fuori degli sportelli della carrozza, le bocche dei due innamorati si rapprossimavano, si toccavano, si azzeccavano l'una all'altra, si assorbivano, e l'uno aspirava dall'altra un bacio lungo, melodioso, penetrante, luminoso come l'aurora che levasi, profumato di paradiso. Essi avevano tante cose a dirsi, che restavano in silenzio!

Avevo l'idea di non tornare mai più ad Eichstätt, e fu allora che colsi per memoria le foglie del profumato Waldmeister.

Adesso quei colloqui nel profumato viale degli oleandri, fra quella esotica fioritura, le facevano terrore, ma vi andava, spinta da un istinto di lei più forte: e talvolta, in grazia, gli chiedeva di non parlare d'amore, tanto ella vedeva sorgere, dietro a quei discorsi, la tremenda parola della distruzione.

O felicissimi, che alla sera contemplavate il mare, contemplavate il cielo, ho a dirla?... Quando la filatera dei bimbi chiassosi vi saltellava vicino, voi vi pigliavate il meno restio, il più bello, l'elegantissimo, tutto vestito di bianco ricamato, colla fascia di seta azzurra, il cappellino alla marinara, e col fargli scattare sul nasino la cassa dell'orologio o col chiudergli di botto il ventaglio profumato sotto il mento, subito l'innamoravate delle vostre ginocchia, da poterlo baciucchiare e lisciare coll'invidia più carina.