Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 15 maggio 2025
A' popoli di Colco il fren reggea Autumedon ne le stagioni istesse, E per moglie al figliuol, che solo avea, Donna cotanto celebrata elesse; Dunque fra l'erme balze in che vivea Spedì messaggi e suo desiro espresse. Tosto Anacarsi a quel pregar s'inclina, Colpa stimando il non si far reina: XI
Quivi un solo guerrier può tanto avanti, Che nostri stuoli ha dissipati e sparsi; Se tu domi costui, sovra i tuoi vanti Non ha certo Ottoman di che vantarsi. Rasserena i magnanimi sembianti Di novello splendor l'alta Anacarsi, E fa le ciglia di più rai gioconde Quasi a lieta novella, indi risponde: XVIII
Il 25 luglio, alle cinque del mattino, ATTILIO ed EMILIO BANDIERA , NICOLA RICCIOTTI, DOMENICO MORO, ANACARSI NARDI , GIOVANNI VENERUCCI, GIACOMO ROCCA , FRANCESCO BERTI , DOMENICO LUPATELLI, morirono di fucilazione. I loro compagni all'impresa gemono, e gemeranno Dio sa per quanto, a vergogna degli Italiani, in catene.
L'argomento postovi dal Chiabrera dice così: «Nel XIV viene a soccorso d'Ottomano Anacarsi reina di Colco; ed essa rifiutata in amore da AMEDEO, si annega.» Nulla si ha nel MS. del cavaliere d'Urfè, che si possa riferire a questo canto XIV. Ovunque il suo valore lo trasporta Segue AMEDEO la fuggitiva gente, E in campo e in mar strage infinita apporta.
Nè fu pentito; ebbe Anacarsi in mano Quinci lo scettro, e con sì gran valore Il resse poi, che sofferirlo strano Non parve a Colco, anzi gli parve onore. Di sua real virtù presso e lontano Si sparse grido, e n'infiammaro il core D'ardentissimo amor principi e regi; Ma si voltò di castitate a i pregi.
Reina a Coleo, i suoi guida Anacarsi, In favor d'Ottomano, all'alta impresa: Quì fatta amante osò di vezzi armarsi, E al core d'AMEDEO far dolce offesa; Ma le lusinghe e i vezzi furon scarsi, E al core d'AMEDEO fece difesa L'alma grazia del Dio che lo seconda; Però la stolta si affondò nell'onda.
Eran dodici prore, altieri legni, Tutte di smalti variate e d'ori, In cui vegghiando più famosi ingegni Impressero d'avorio almi lavori; Quivi di Colco abbandonati i regni Son mille scelti infra guerrier migliori Che a fatica di Marte usino armarsi, E la Reina lor detta Anacarsi.
Or che farò? se 'n Colco unqua ritorno, Da quei Regi il mio biasmo ecco cantarsi; Se nel Regno di Rodi io fo soggiorno, Pur oggi i falli miei vi fian cosparsi, Ed udralli Ottoman; cotanto scorno Non è da sofferir per Anacarsi; E se contra il desir stata è mal forte, Emenda farne le convien con morte. Ma perchè m'abbandono? a che non stringo La spada, e volgo il piè su quelle arene?
Rivolto de la donna al gran sembiante Mansueto AMEDEO prende a mirarla, E sprezza il campo che fuggia tremante, Togliendo il corso al piè, per ascoltarla; Ma la bella Anacarsi in quello istante Sciogliendo voce Italica gli parla, Che da Ligura gente infra 'l paese Gi
Favellando così, poco lontano Fecesi al campo, ove confuse insieme Fuga prendeano, e da la nobil mano Poco le turbe di salvarsi han speme; Nube di polve sollevar dal piano, E percotere il ciel querele estreme Vede Anacarsi, e ne l'ignobil guerra Aste, ed insegne ricoprir la terra.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca