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Perocchè Cuno non dava a quella donna che pietosi avvisi, e la confortava a sopportar paziente il disgusto che il marito aveva concepito per lei, e le cento scipite fole che sul fatto del morgingab correvano pel volgo. Sia però come vuolsi, certo gli è che dopo sei mesi Bertradina sgravò, e mise a luce una bambina. Corpo dell'ostia! grida Gisulfo, dopo sei mesi voi dite? , monsignore.

C'era anzi tutto il volgo ignorante degli uomini avvezzi a millantare le più arrisicate dottrine, in quella che lasciavano le loro famiglie pensare a operare in tutto altrimenti: spregiudicati a parole, liberi pensatori senza sapere che cosa pensare, audacissimi mangiatori di grasso in venerdì e sabato, ma fuori di casa, e destinati a diventare la gente più divota e insieme la più codina della cristianit

Chi le capisce le mie febbri e le mie speranze e di quando in quando i miei mortali spossamenti e questi orgasmi quasi suicidi? Come vivo stupido, fra gli stupidi o gli ignoranti, amoroso fra gli indifferenti, poeta fra questo volgo!

Il testimonio più sicuro del tempo, Villabianca, sotto la data del 1782, scriveva: «Ai nostri il mantenimento delle carrozze è un lusso de’ nobili, credendo il volgo doversi reputar soltanto cavaliere colui che ha carrozza e non va a piedi come le persone minute». Ecco adunque la vettura segno manifesto di ricchezza. «Cangiano i tempi (continua il sincero, ma aristocratico diarista), e sempre più invade la moda corrente di tener carrozze per far mostra ognuno di sua nobilt

Il quale, se, come ho accennato, non è di facile lettura, è poi tale perchè, nell'intenzione dell'autore, non è destinato al volgo dei lettori. Nel grottesco s'adombra qualche aristocrazia; nel crudele, qualche idealit

Ai sogni, ai palpiti Cresciuto de l’idea, Bello, gentile, libero, poeta, Incompreso dal volgo, egli vivea. A lui gli astri e la luce

Ma se lo aveste sentito sputare di politica nel salone del bigliardo della sua villa! nella platea del teatro Rossini! al casino di San Marco! eh! avreste strabiliato; e, quel che è meglio, i suoi sproloqui, per dir come dice il volgo, non li faceva mica nelle brigate degli amici o in qualche ritirata conversazione.

Ma così non la pensavano tutti; chè per buona sorte il volgo eccellentissimo, se spesso promulga, non sempre fa accettar le sue leggi.

ESSANDRO. Bisogna che sia ribaldo da dovere PANURGO. Egli è ribaldo, arciribaldo, re di ribaldi e mille volte peggio di quel che vogliamo; bisogna che molto l'ammaestriamo, ché appena accennandogli il principio, capisce il negozio e compone di testa. ESSANDRO. O Dio, che quanto piú mi volgo questo inganno per l'animo, piú mi riesce a proposito! Dove arremo vesti orrevoli per vestir Narticoforo?

Ciò che al piú vil de' servi miei non vieta forza di legge, il susurrar del volgo fia che s'attenti oggi a Neron vietarlo? POPPEA Alto signor, sola mia vita; ingombro di cure ognora, e dal mio fianco lungi, me tieni in fera angoscia. E che? non fia, ch'io lieto mai del nostro amor ti vegga? NER. Lunge da te, Poppea, mi tien talvolta il nostro amor; null'altro mai.