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Era mirabile in quest'uomo il concorso di tanto acume, di tanta sicurezza, di tanto sangue freddo e di un buon senso così invariabile in mezzo alle sue medesime stranezze e alle sue stesse intemperanze, alle quali però, fin dal momento che in lui alla nausea della generale abbiezione era successa la piet

Sentì nausea di loro, del loro atteggiamento, delle loro parole; una nausea tanto più grande quanto erano più intense le sue aspettative e maggiore la delusione provata. Ne invidiò la rassegnazione, ma l'ascrisse a stupidaggine; ne invidiò la calma, ma la ritenne indegna di un uomo; non volle ascoltare le loro parole: fece il sordo alle loro dottrine; li respinse da .

Maria si sentiva assalita dalle vertigini: la nausea, il disgusto, l'orrore si dividevano il suo cuore. E più l'infame l'insultava, più cresceva il suo odio per lui, il desiderio di punire. Ed era per quell'uomo che ella aveva sacrificato gioventù, bellezza, avvenire, che aveva ingannata una madre, si era resa un oggetto di dispregio per tutti?... Una nube di sangue le velò gli occhi.

I giorni passano lenti, nella nausea suprema di quelle feste, avido cercando sempre novelle emozioni, macchiandosi di colpe sempre più infami, ma che non lo saziano gli procurano la soddisfazione che cerca. Sempre lo stesso spettacolo: Dorsi che si curvavano avanti a lui; omaggi che non costano lotta, piaceri che non richiedono sacrifizi.

Chiunque sa che cosa sia la nausea che nasce nel vedere, per esempio, degli ingordi invitati far a pugni per giungere a dare il sacco a un buffè, oppure nel veder un giovinetto povero ma aitante vivere alle spalle di una vecchia grima può farsi oggi un'idea del sentimento disgustoso die suscitò in Italia il voltafaccia di quel miserabile deputato.

Guardava il cibo e dicea: Non ho sete; guardava il vino e dicea: Non ho fame; donde ridean le monacelle dame. Ma la calamitá raffinamento d'indomiti cervelli anch'esser suole. La bizzarra tra pensava drento che il gridar e il far forza erano fole. Io fingerò diceva cambiamento e nausea per il mondo, con parole; ben verrá il giorno della mia vendetta: il savio tempo e luogo e punto aspetta.

Son tre giorni che mi brucia lo stomaco e non la mangio più con lo stesso piacere. Mi danno 100 grammi di bue in umido per quattordici centesimi. Ma è necessario uno stomaco foderato di rame per trangugiarlo. A me ha provocato la nausea. «Ho notato che Federici verso gli ultimi del mese diventa più cupo. Pare che incominci a pensare al suo colloquio.

A un tratto, Giuliana si sollevò, si ritirò, smorta, con qualche cosa di torbido negli occhi, con la bocca sforzata come da una nausea, dicendo: Quest'odore è terribile. Da il capogiro. Mamma, non fa male anche a te? E si volse per andarsene; diede qualche passo incerto, vacillante; poi si affrettò, uscì dalla stanza, seguita da mia madre.

Landolfo. Ah, bello! bello! Enrico IV. Bello, ma basta! Ora che lo sapete, non potrei farlo più io! Prende la lampa per andare a dormire. del resto voi stessi, se non ne avete inteso finora la ragione. Ne ho la nausea adesso!

La figliastra. No, signore! Della mia nausea, di tutte le ragioni, una più crudele e più vile dell'altra, per cui io sono «questa», «così», vorrebbe forse cavarne un pasticcetto romantico sentimentale, con lui che mi chiede le ragioni del lutto, e io che gli rispondo lacrimando che da due mesi m'è morto pap