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La barca s'accostò alla riva destra passando fra numerosi bassifondi semi nascosti da piante di loto galleggianti, e andò a gettar l'ancora nel luogo designato, in una insenatura contornata da grandi tamarindi che si curvavano graziosamente sulle acque.

Non un villaggio, non un tugul, non una zeribak, ma invece grandi e pittoresche foreste che si curvavano sulla corrente e ai loro piedi, immerse in parte nell'acqua, grandi piantagioni di papiri, i famosi papyrus degli antichi, piante alte dai due ai tre metri, grosse come un braccio d'uomo, ristrette superiormente e terminate da un ombrello amplissimo, elegante, formato da otto larghe foglie spadiformi ornate di bellissimi fiori bianchi.

Fra poco lo saprai, rispose lo sceicco. Chiuse la bocca al prigioniero con un pugno che gli fe' sanguinare i denti, poi rizzandosi sulla gobba del mahari gridò: Dritti alle ruine d'El-Garch, ragazzi miei. La banda era allora giunta sul limitare delle grandi foreste del Bahr-el-Abiad, i cui alberi si curvavano con mille scricchiolii e con mille gemiti sotto i soffi del simun.

I giorni passano lenti, nella nausea suprema di quelle feste, avido cercando sempre novelle emozioni, macchiandosi di colpe sempre più infami, ma che non lo saziano gli procurano la soddisfazione che cerca. Sempre lo stesso spettacolo: Dorsi che si curvavano avanti a lui; omaggi che non costano lotta, piaceri che non richiedono sacrifizi.

Passò tra una schiera di senatori, i quali si curvavano profondamente; non degnò nessuno di uno sguardo; gli schiavi favoriti gli imbandirono la colazione; mangiò molto, bevè molto, assistì a danze lascive, a giochi pazzi, di gladiatori che si ammazzavano sotto i suoi occhi; gli portarono immensi vasi di cristallo, nei quali morivano le triglie più belle, cangiando i più rari riflessi metallici delle loro squame, ma non trovò piacere.

Vi entrarono e si fecero traghettare alla sponda opposta, sbarcando ai piedi delle foreste, i cui rami giganteschi e fronzuti si curvavano graziosamente sulle acque. Dove sono i cammelli? chiese Notis. A cinquecento passi da qui, rispose Abd-el-Kerim, distrattamente. Hai preso con te il mio schiavo Takir? No, l'ho lasciato al campo onde preparasse la tua tenda. Allora chi li guarda?

Agguantatevi! gridava a sua volta il giovane, e l'operazione restava un momento sospesa, i corpi dei marinai si curvavano, sparivano, incappellati dall'ondata, per rialzarsi poco dopo. Allora il lavoro era ripreso con nuova lena. Snodate come lunghe e nere serpi, le rizze in cavo erano passate e ripassate attorno alle áncore, tesate a ferro ed assicurate alle bitte.

Apertili, con suprema delicatezza quasi porte di tabernacolo, Lidia e la sarta si curvavano sul figurino, v'appuntavan l'indice, facevan lunghi calcoli non meno di due generali alla vigilia d'un attacco decisivo.

Li uomini non avevan potuto ancora bene accomodare le mani in torno alla base per prendere. Si curvavano tentando di resistere. Biagio di Clisci e Giovanni Curo, meno abili, lasciarono andare. La statua piegò tutta da una parte, con violenza. L’Ummálido gittò un grido.