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, capitano, rispose Omar. Mussa che era in sentinella vicino gli ultimi tugul d'Hossanieh, li vide saltar fuori da una macchia e gettarsi su di lui come tanti leoni. Il mio povero padrone fu oppresso dal numero. E ti dissero che?.... Che presero la via che conduce a Sceh-el-Mactud. A me parve che fuggissero verso le foreste del Bahr-el-Abiad. Mussa sostiene il contrario.

Omar e Fathma, procedendo silenziosi come ombre e colla massima circospezione, in capo a mezz'ora ebbero attraversato il palmeto senza aver incontrato alcun insorto. Essi si trovarono dinanzi ad una serie di scoscese colline, in cima ad una delle quali alzavasi un tugul conico.

Alcuni erano immersi nell'acqua fino alle gambe e scagliavano di quando in quando qualche lancia che si fissava fortemente sul ponte inclinato del legno, altri invece si studiavano di guadagnare degli isolotti per avvicinarsi vieppiù, ed altri ancora si affaccendavano a costruire dei piccoli tugul di rami e foglie.

Il capo dei guerrieri, dopo di avere appostati i suoi uomini all'ingiro, in modo da impedire ogni scampo, entrò nel tugul colla scimitarra in pugno e con una cert'aria che pareva tutt'altro che rispettosa e pacifica. Abd-el-Kerim stava appunto alzandosi allora dal l'angareb sul quale aveva dormito.

Aprirò bene gli occhi, quando gli sceicchi torneranno al campo, disse il beduino. Ma che vuoi fare di questa donna? Te lo dirò al momento opportuno. Alto! esclamò lo scièk. Siamo giunti. Dinanzi a loro stava il tugul di Ahmed Mohammed, sulla cui cima maestosamente ondeggiava la verde bandiera dell'insurrezione.

Era mezzanotte passata, quando giunse in vista dei primi tugul d'Hossanieh dinanzi ai quali bivaccavano, al chiaro di numerosi fuochi, alcune compagnie di basci-bozuk e di negri d'Etiopia.

Venti volte, lo sceicco, che aveva una paura fortissima che Ahmed lo avesse corbellato, aveva chiesto di entrare nel tugul e venti volte gli avevan risposto che Ahmed non riceveva nessuno.

Egli guardò più volte d'attorno con circospezione, con le mani chiuse nervosamente attorno ai calci delle pistole che uscivano dalla larga fascia rossa, poi si spinse fino sul pendìo della collina volgendo gli occhi verso il tugul di Ahmed. Ira di Dio! esclamò egli con rabbia. Chi è questo cane che si intromette nelle mie faccende?

Il beduino s'accarezzò la barba con compiacenza. Bah! esclamò egli sorridendo. Dove trovasi, innanzi a tutto, la sua amante? Assieme a lui o separata? Lui trovasi al campo e lei in un tugul d'Hossanieh. All'ora l'arabo è nostro. Dal campo al villaggio vi corrono più di mille passi e sono bastanti per portar via il tuo rivale prima che gli Egiziani possano accorrere in suo aiuto e inseguirci.

Si fermò tre o quattro volte, girò e rigirò attorno al tugul dalle cui fessure uscivano raggi di luce, poi entrò. Fathma e Omar balzarono fuori dal cespuglio, e si appostarono ai lati della porta, spingendo gli sguardi nell'interno della capanna. Frenati, mormorò un'ultima volta Omar. Non aver paura di nulla, rispose Fathma. Ora Elenka è mia! CAPITOLO XV. Due tigri