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Aggiornato: 28 luglio 2025


Grandissima fu la cura che pose da lato di terra a custodire i passi, afforzando Cepperano, San Germano, e mettendo scelto presidio in Benevento: per mare, le sue galere unite a quelle dei Pisani e dei Genovesi, che sommavano in tutte a meglio di ottanta, lo tenevano sicuro.

Affinchè sia il benigno lettore instruito del come avvenisse questo caso, gli facciamo sapere che fuori delle mura di San Germano, uscendo dalla Porta Romana, e piegando a mancina, si trovavano tra la citt

88 E dice ch'egli vuol ch'un suo germano, ch'era minor d'et

Questo poi è sicuro, che i Napoletani non opposero resistenza ad Arce a Rocca di Arce: stavano in procinto di avviarsi a San Germano quando richiamati a Roma rifecero i passi per Frosinone, Anagni, e Valmontone.

Ressi a lungo, penai, penai, poi non ressi più. Stamane, scendendo giù per le valli coi boscaiuoli, boscaiuolo io pure, volli richiedere novelle di coloro che abbiamo lasciato giù... Dopo due anni! Ah! perchè? freme Imilda con rimprovero grave: Perchè? Non ti bastava il mio amore? O mia donna! passai il Chiusone, venni a Inverso, a san Germano, a Torre di Luserna.

Ma chi l'ha portata? Dove posso cercarlo? Mio Dio, dove? dove? Poi, mentre si avviava, sempre di corsa, per una strada che metteva fuor dal paese, senza sapere dove andasse, si vide venire innanzi il signor Dogliani seguito da un contadino, e l'udì gridare tutto stupito: Ho trovato quest'uomo, che dice d'aver portata una lettera di Vincenzo, che è a San Germano, all'albergo del Gallo...

Ma quando fu per salire in vagone disse a Vicenzino che l'aveva accompagnato in carrozza col signor Dogliani alla stazione: Non ti senti la forza di venire fino a San Germano? Sono pochi minuti di corsa in ferrovia; anche tu, babbo; accompagnami ancora questo trattino.

Corrado di Pierlione Benincasa preposto alla custodia del palazzo reale di San Germano, conosciuta disperata la difesa della terra, maravigliando di non vedere comparire Manfredi allo scampo dei suoi, e però timoroso che fosse rimasto ucciso, ragunati in fretta quanti cavalieri stavano in palazzo, favellava: «Signori Cavalieri, chiunque tra voi desidera comperare la vita con la vergogna, esca immediatamente, e vada a ricovrarsi ove la coscienza gli detta; chi poi ama restare fedele al suo Re, sappia che non gli rimane altro che una morte onorata

Arrivato che fu Manfredi nella sua real sede di Benevento, mandò per l'Amira dei Saraceni, Sidi Jussuff, della stirpe dei Ben-izeyen, il quale comparso, e salutato il signore con ogni dimostrazione di rispetto, secondo il costume degli Orientali, gli stette immobile davanti, aspettando il comando. Manfredi ordinava: «D'Angalone, procurate sollecito che le compagnie dei Tedeschi di qui a due ore sieno in punto di marciare per San Germano; tu, Baba Jussuff, fa lo stesso dei tuoi Saraceni: tu sai, che sebbene noi siamo credenti di Sidi Issa, tuttavolta li consideriamo come i più fedeli sudditi nostri; va, loro che si apparecchia un breve travaglio, che il Dragone minaccia la luna, ma che Dio grande ha destinato che uscir

PEDANTE. Dov'è quel teutonico che mi ricevè prima in questo ospizio? GIACOCO. O che arraggie, che tante tente tonte! Tu sbarii, poveriello. PEDANTE. Dico «teutonico», cioè germano, idest todesco. Germani sunt Germaniae populi, e sono detti «teutonici» dal lor dio detto Teviscone. GIACOCO. Che ne volimmo fare nui de ssi chiáiti? chi t'addomanna chesse cincorane?

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