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Aggiornato: 12 luglio 2025


Egli, discepolo ideale del Parini, non cura le ricchezze, l'illustre discendenza, i palazzi, la gran signoria, il rumore di eccelsi fatti, perchè ne parlino i tardi nepoti; Giove, a lui più mite, lo obbliga ai versi. Ma quali versi? Oramai gli vennero a noia i sonanti, e però, prendendo nota di ciò che vede intorno a , che non è degno di poema, egli prosegue a scrivere umili sermoni, ad occuparsi di quella povera plebe, che sar

Tornato a casa la sera, egli soleva leggere o scrivere per , fino a notte ben tarda; poi, dormito un sonno di poche ore, levavasi col mattino, per correre allo studio del pittore Costanzo; il quale l'amava ogni giorno di più, dandogli anche tutto quell'affetto che gi

Respinto dalle cariche, isolato dalla diffidenza, colpito dai dispregi, vecchio, povero, solo con se stesso, col suo ingegno, col suo cuore, colla sua anima, Macchiavelli avrebbe potuto, sentendosi grande e calunniato, scrivere il proprio testamento politico e dettare così l'epitaffio per la tomba che aspettava la repubblica fiorentina. Non lo fece, non lo poteva fare.

Sarei veramente umiliato s'egli dovesse scrivere come il signor Manzoni, quel corruttore della lingua italiana. Oh in quanto a questo rispose il conte Zaccaria faccia come le pare.

Fabiano voleva troppo dal piccolo, che a sei anni sapeva leggere e scrivere; lo ingozzava di somme e di sottrazioni e di geografia, così che il bambino se ne sognava anche di notte, e aveva più paura delle cinque parti del mondo che del diavolo.

E anche il giorno dopo.... tutto il giorno solo! La padrona, che veniva a intromettersi, a chiacchierare finchè c'era il dottore; e poi solo, sempre solo, senza poter leggere nemmeno i giornali, senza poter scrivere nemmeno una parola alle zie, a nessuno.

Ispira simpatia il caso citato dal Rossi della Tribuna di quei socî del Fascio, poveri anch'essi, che si quotizzarono per ricomprare il mulo al compagno che l'aveva perduto, come si farebbe nella Zadruga degli Slavi meridionali. Ma il caso isolato non autorizza affatto il Bosco a scrivere: «Moralmente il nostro contadino è di molto migliorato.

Ma voi non siete operaio. Mi metta alla prova. Sapete leggere e scrivere? Qui gli operai, i contadini, sono più ignoranti delle bestie. Sono brava gente, però, rispose Cardello. Non dico il contrario; ma io ho bisogno di qualcuno che sappia leggere e scrivere. Alla meglio, pochino so, e so anche far di conto, addizione, moltiplicazione, divisione, sottrazione! Che mestiere esercitate?

Le voglio scrivere anch'io, annunziò Bruno. Tu mi correggerai. E le hai detto che deve aspettarmi, perchè io tornerò presto a trovarla, e mi canter

Tolga Iddio che io contribuisca a tanta sciagura! Io sono un autore timorato ed ossequente alla critica costituita. La Sorte era naturalista? Ecco qui delle novelle ideali. Sono troppo ideali? Ed io mi metto a scrivere un romanzo a modo mio.... Me lo stamper

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